penelopekaulon

La rovina di Atene


La nostra Atene non andrā in rovina per decreto di Zeus, nč per voleredegli altri dei beati e sempiterni:tale patrona, figlia di possentepadre, Pallade Atena, dea magnanima,tiene sempre le mani su di lei.A volerla distruggere, la grande cittā, sono gli stessi suoi abitanticon le loro follie, col loro essereschiavi della ricchezza, ed č l'ingiusto cuore di chi si fa guida del popolo:ma a causa della loro tracotanzali attendono dolori senza fine, giacchč non sanno porre una misura alla loro ingordigia, nč godere in pace delle gioie del convito.Pur di arricchirsi, compiono ogni criminenon vi sono possessi sacri o pubblicidai quali essi si astengano, ma fannorapine in ogni parte e non rispettanoi sacri fondamenti di Giustizia.Ella tace, ma sa quel che accadee quel che č accaduto: poi con il tempo,fa scontare la pena in ogni caso.Giā la piaga da cui nessuno ha scampoammorba tutta quanta la cittā:ed ecco, essa giā piomba nella tristeschiavitų, che risveglia fratricide lotte e desta la guerra dal suo sonno, perchč muoia dei giovani il bel fiore.Preda dei suoi nemici, quell'Ateneche tutti amiamo, muore in assemblee dominate da gente senza scrupoli.Questi mali serpeggiano tra il popolo:e sono molti i poveri, venduticome schiavi, che vanno in altre terre,incatenati in modo indecorosoe cosė questo male collettivoentra in casa a ciascuno, nč riesconoa fermarlo le porte del cortile,ma balza oltre la cinta delle mura,per quanto essa sia alta, e in ogni modotrova tutti, anche chi s'č rifugiatonella parte piu' interna della casa.Questo mi impone l'animo di dire agli Ateniesi: come il Malgovernorechi molte sventure alla cittā,e come invece il Buongoverno rendaogni cosa piu' armonica e ordinatae metta spesso i reprobi in catene.Appiana cio' che č aspro, mette un frenoall'ingordigia, stronca l'arroganza,dissecca in boccio i fiori di sventuraraddrizza le storture dei giudizi,mitiga la superbia delle azioni,placa le divisioni dei partiti,placa l'ira che spinge alla contesa:č sotto la sua guida che la vitadell'uomo scorre saggia e misurata.                                                           (Solone)