penelopekaulon

I RAMI DEGLI ASSESSORI


Questa volta, signori e signore, non è più l’assessore al ramo a preoccuparsi, o meglio, non solo lui. Il pericolo coinvolge un po’ tutti, sì, tutti i rami degli assessori sono in pericolo. Pericolo incendi. E, molto pragmaticamente, cosa pensano di fare? Anzi, ufficialmente è l’assessore Napoli che si espone in prima persona, stando a quanto scritto nell’articolo pubblicato da “Calabriaora” il 3 Settembre. Insomma, pensano di far presidiare questi rami dai soldati. Mioddio. I soldati avranno qualcosa di meglio da fare? E il cosiddetto corpo forestale dello Stato, a che serve? Be’, mi pare ovvio, il ramo presidiato dal soldato, fa un altro effetto. E’ tutta un trucco psicologico, questa caccia al piromane. Ma analizziamo la figura del piromane. Il piromane può avere due nature: nel primo caso, afflitto da disturbi di tipo mentale, nel momento in cui appicca il fuoco, trovarsi come ostacolo una guardia forestale o un soldato, non gli cambia la vita, lui ha come priorità assoluta quella di incendiare, è una cosa indispensabile; nel secondo caso, non si può parlare specificamente di piromane, ma più che altro di criminale comune assoldato da criminale non proprio comune e, come tutti immaginiamo, questo fidatissimo scagnozzo avrà ben pensato a come evitare il fallimento dell’impresa e calcolato tutto per evitare di farsi beccare, seppure beccato (cogliere il suddetto con le mani nel sacco è comunque un compito adatto a qualsiasi membro delle forze dell’ordine, non obbligatoriamente ad un membro dell’esercito), il fulcro della vicenda sta comunque nel fine più alto a cui questo incendio serviva, che dev’essere individuato, anche quest’incombenza non richiede, com’è facile supporre, una necessaria collaborazione da parte dell’esercito. E’ un processo logico così complicato da svolgere? Si tratta semplicemente di essere realisti. Affrontato l’argomento dal punto di vista logico, passiamo a quello pratico e più concreto. Prevedere un incendio è difficile, se non impossibile. Non si può assolutamente “monitorare” un territorio come quello di Caulonia (se l’incendio del 5/6 Agosto avesse avuto i risvolti che il nostro sindaco presume, probabilmente ci saremmo levati di torno una bella gatta da pelare, visto che oltre un terzo del paese sarebbe andato distrutto! Bruciati gli alberi, bruciato il problema ) nella sua totalità, senza enormi difficoltà pratiche. Piantoniamo ciascun albero (e vi assicuro che ce ne sono)? Non si può. E’ una questione di educazione e di coscienza civica. Un coinvolgimento della cittadinanza in toto sarebbe l’ideale, sì auspicabile e meravigliosamente difficile da realizzare. Mi permetterei di suggerire, a questo punto, una soluzione coraggiosa, per il nostro assessor dei rami. L’ispirazione mi è stata fornita dall’edotta citazione di Cavallo, che paragona l’odierno piromane, il cattivo della situazione, a Nerone. Prego, controllare come reagì Seneca, il saggio della situazione…