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LA CASA CHE ONDEGGIAVA


Sta calda ed acquattata nella mia testa, l'immagine di un terrazzo incorniciato da una porta finestra rossa. Sulla destra un rampicante profumato, sullo sfondo un vaso enorme di gerani di Procida. Di solito, ondeggiava.  Io mi specchiavo nel vetro mai lavato, inciso di lacrime di pioggia miste a polvere. Mi specchiavo e guardavo il mio corpo tornare a splendere per via dell'amore, forse, e trattenevo il respiro e mi dicevo: "sto scoppiando". Non credo si possa mai essere pių felici di cosė.L'ho vista spegnersi quella terrazza, e i fiori appassire, e il vetro incrinarsi e mi sono trovata a specchiarmi per non doverti guardare negli occhi. Mi sono chiesta accucciandomi in un angolo di sole, se si potesse essere mai pių irrimediabilmente tristi di cosė.Continua ad ondeggiare, la tua casa, col suo disordine e la sua magia, non chiamarmi il giorno del trasloco, non credo ce la farei a impedirmi di strapparmi il cuore e lasciarlo al centro del terrazzo, perchč vengano i corvi a insanguinarsi il becco.