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Ci rincontreremo...

Post n°69 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da pennypj

...anche tale affermazione può essere interpretata secondo punti di vista diversi...

Potrebbe essere una promessa di rincontrarsi ma non sapere quando succederà, oppure una promessa che non si potrà mai mantenere, in ogni caso come potrebbero rincontrarsi coloro che vivono davvero in due mondi paralleli, come poter solo sperare che in un tempo indefinito qualcuno possa rincontrarsi e soprattutto come riuscirci se non c'è la volontà di mantenere tale promessa?
Potrebbe essere un'affermazione a doppio senso...
Come potrebbero due persone rincontrarsi se non si sono veramente mai incontrate la prima volta?

Questa sera sono qui davanti al mio pc cercando le parole appropriate per poter dire, per poter spiegare a parole la mia spossatezza di colui che negli ultimi anni è stato chi non ha mai lasciato i miei pensieri eppure non ho mai più rincontrato e, questa sera mi rendo davvero conto che mai più lo rincontrerò ma la cosa che più mi spiazza è che fino a ieri credevo che ciò non sarebbe mai successo per sua unica volontà, oggi invece so che non credo più di volerlo rincontrare...
Sono stanca di cercare, di vagare, di sperare, di credere in chi non esiste più e, anche se queste sensazioni mi fanno sentire svuotata, dall'altro punto di vista mi fanno sentire finalmente libera...
...da un sentimento che mi ha ingabbiata negli ultimi anni, mi ha impedito di vedere le cose nella loro pienezza...
Un paio di sere fa sono uscita con quei pochi amici selezionati nel periodo della potatura e sono stata così bene, mi sentivo finalmente di nuovo completa, pensando che nella mia vita non mancava nulla, ma non ho voluto pensare neppure per un attimo di non desiderare altro, così ho detto a quelle persone che ero felice e ho letto nei loro occhi la mia felicità riflessa e più la guardavo, più mi sentivo felice...
Il giorno dopo, riflettendo sulle sensazioni di quella sera, mi ricordo all'improvviso dell'ultima volta che mi sentivo così felice e so che posso dare una data precisa a quel momento e da quella data tantissime cose sono cambiate, ma ci sono persone, sentimenti che non sono stati per nulla scalfiti da tutto quello che mi è successo...
Ci sono persone che mi stanno accanto da sempre, malgrado tutto, e quelle stesse persone sono coloro che mi hanno sempre permesso di ritrovare la felicità, di vivere quei brevi attimi intensi per cui si sceglie sempre che in ogni caso vale la pena vivere...
Poi, inevitabile pensare in tutto questo alle persone che stanno nella sponda opposta, persone che hanno attraversato la nostra vita davvero per un brevissimo istante eppure non possono essere che indelebili nei nostri ricordi perchè hanno lasciato una profonda lezione dentro di noi...
Ci hanno amato e permesso di amare, ci hanno consigliato anche con parole dure, ci hanno permesso di vedere tutto in modo diverso da come credevamo che fosse e per fare tutto ciò ci hanno dovuto fare del male ma queste persone si dividono nei miei ricordi in tre distinti cosmi: coloro che ho odiato e che poi hanno lasciato in me solo indifferenza nei loro confronti; coloro che ho amato, ho odiato quando mi hanno tradita e fatto soffrire ma soprattutto delusa e di cui oggi non ricordo più neppure i nomi ed infine...

...infine c'è Lui, il mio uomo speciale
Diceva di amarmi e credo che mi abbia amata davvero;
mi ha permesso di amare oltre i limiti del tempo e dello spazio anche se credevo fosse impossibile poterlo fare;
mi ha permesso di vedere le cose in modo diverso, lasciandomi il bagaglio di profonde lezioni;
mi ha fatto male, forse molto più male di quanto mai nessuno mi abbia potuto o voluto fare eppure è l'unica persona che non sono mai riuscita ad odiare, l'unica per cui mai ho potuto provare rabbia nè indifferenza, l'unica persona della quale mi sono fidata incondizionatamente, alla quale mi sono posta più vulnerabile che mai e di tutto il male che mi ha fatto, oggi rimane sempre lo stesso sentimento che provai in quella lontana data che ricordo come quella in cui mi resi conto di essere felice e paradossalmente....
quella data coincide con la comparsa nella mia vita come oggi corrisponde all'essermi liberata definitivamente di un fantasma.
Non ci rincontreremo mai mio Uomo Speciale, nessuno dei due ha voglia di farlo e quindi non potrà mai succedere eppure io continuerò a ritrovare una parte di te, come è successo da allora, in ogni persona che incontrerò, ogni insulso gesto che compirò e proprio quando crederò che potresti davvero essere tu, mi guarderò dentro e saprò che ogni parte di te che crederò di aver incontrato, altro non sarà che la totale essenza di me che avevo, erroneamente riposto in te.

Il mio sentimento non è certo cambiato, ma ho imparato a vivere per me stessa, per i miei desideri e non posso più credere che esista qualcuno con cui poterli condividere davvero, non tutti insieme almeno; ogni persona che incontrerò potrà avere gran parte della mia essenza ma nessuno potrà averne la totalità, quella appartiene solo a me e per me sola la vivrò.

Ci rincontreremo, ne sono certa e so che in questa vita il nostro incontro è già stato concesso e non ce ne saranno altri, nessuno dei due lo desidera più quindi quel filo si spezza, ma ci rincontreremo...

...in un'altra vita e lì ci riconosceremo come è successo la prima volta.

 
 
 

Il castello di seta

Post n°68 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da pennypj

Guardare le stesse cose da prospettive diverse ci permette di poterle valutare nella totale pienezza di quel che sono veramente e così, con tale coscenza mi chiedo se quel velo invisibile che se visto dalla prospettiva del suo lato negativo ci porta angosce e nostalgiche tristezze, non possa piuttosto essere il velo di seta che avvolge ogni farfalla agli antipodi della sua nascita e qui mi chiedo:
"Ma quante vite può avere una farfalla?"

Dicono che siano i gatti ad avere sette vite ma la breve vita di una farfalla è come se potesse comprendere l'eternità di quell'essenza del volo  che un gatto non potrà sentire in nessuna delle sue sette vite...
Oggi rifletto su quel volo e non riesco a ricordare di tutte le essenze della mia vita nulla di negativo, come se improvvisamente ogni velo sia stato spazzato via, oggi mi sento come questa splendida farfalla che dirige il suo volo verso il castello di quella vita che è l'unica inscindibile da se stessa, l'unica che ha davvero vissuto e ripenso a tutti i momenti felici di questa molteplice vita con lo splendido sorriso scintillante di eterna coscenza di felicità...

Desideri, sogni, gioia, felicità, amore....e tutto ciò che credevo utopistico per la mia normalissima vita, oggi diventano unica realtà nella mia essenza fugace di sospiri di energia e se ripenso a tutte le volte che ho vissuto questo estasiante stato d'animo ricordo che dopo è arrivata la cullare sofferenza che mi ha riavvolto nel velo invisibile, quel velo da cui tutte le volte sono rinata e dal quale mi lascerei avvolgere infinitamente pur di ritornare alla vita perchè adesso so che solo questo è la sofferenza, la seta dalla quale la farfalla della mia anima riprende vita nuova e dal nuovo non può che rinascere il genuino proprio come se si tornasse fanciulli anche alle più venerande età.

Ci sono castelli che sembrano irrangiungibili ai nostri sensi o abbiamo paura di avvicinarci solo per il rischio di travolgerli come onde sulla sabbia e questo non potrò mai ritenerlo un motivo valido per impedirmi l'accostare di tutti i miei pensieri che non avrebbero alcuna sembianza se non sono io stessa a realizzarli e seppur divenissero agli occhi di chi non riesce a sentire il battito energico dello sbatter d'ali di quella farfalla castelli di sabbia in balia del mare, io li rimetterò in piedi ogni volta...
...tutte le volte leverò il baco gravido sul nostro castello per lasciar che quel sentimento splendente possa volare ancora nelle nostre anime, a ricordarci che ci sono sentimenti oltre i quali la concretezza non può che divenire l'infinito estimo di ciò che quel castello fu per un'esigua farfalla che riuscì a volare oltre la propria natura per giunger fausta alla porta del castello in cui, necessariamente ineluttabile, si dirige l'unica maestranza del distinto inscindibile di se stessa...

Una farfalla, un uomo...
Una donna, un folato fulgore...
Due esseri, una sola anima...
Due vite, un solo castello...

"Amore mio, sono dietro la tua porta, devi solo aprirla, puoi anche non farlo ma non volerò mai via, perchè solo con te e non per te, prendono vita le mie ali.
Togli quel velo e permettimi di volare oltre le nostre tangibili esistenze.
Ritorniamo al nostro maliardo castello"

 
 
 

Il velo invisibile

Post n°67 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da pennypj

Ascoltare una canzone che qualche giorno fa mi dava un senso di pace, oggi fa scendere su di me quella nostalgica tristezza di qualcosa che neppure io riesco a capire cosa sia...
Sentire solo come un senso di indefinibile lentezza in ogni mio senso, sentire quella pace che sembra così irrangiungibile quando la si cerca eppure, quando è dentro di noi, ci priva di ogni energia vitale, come una sostanza stupefacente che ci carica se ne facciamo uso e ci annienta quando ce ne priviamo sentendone l'astinenza lancinante e volerla sempre pur sapendo il male che potrebbe farci.
Mai una volta mi sono soffermata a pensare che questa sostanza potrebbe essere qualcuno che passa nella nostra vita come un uragano pieno di energia ci dà la forza di tuffarci in nuove sconosciute avventure e solo dopo tanto tempo, solo quando ce ne "disintossichiamo" davvero, ci rendiamo conto che non era nulla di quel qualcuno o di quel qualcosa di cui facevamo uso a colmarci di energia, bensì una voglia interiore di sollevare dai nostri sensi quel velo invisibile che ci aveva avvolti, attraverso il quale eravamo certi di poter vedere comunque proprio perchè invisibile ma inconsci che ci impediva di guardare oltre la cosa più importante...noi stessi.

Oggi sento come se quel velo mi stesse riavvolgendo e, malgrado il senso di lieve tristezza che sento addosso come quel velo, non riesco a capire quale "insignificante" causa possa essere responsabile di tal calare su di me.

Sento, vedo, percepisco quel velo invisibile eppure non voglio sfuggirvi, oggi lascerò che possa avvolgermi, domani fuggirò via dentro me stessa e ritrovar l'energia per scoprirmi alla luce del caldo abbraccio di un amore invisibile, che sento!

 
 
 

Il semplice e il complicato

Post n°66 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da pennypj

Ritorno all'affermazione di colui che non passò silenzioso nella mia vita e su quell'affermazione, pur ripensadoci spesso non avevo mai riflettuto abbastanza; mi disse:
"Il semplice si incastra con il complicato e vicevera"

Poi, qualche sera fa mentre guardavo l'episodio di un telefilm che ho imparato di recente ad apprezzare, la protagonista affermava che spesso un uomo preferisce sposare una donna semplice, pacata per il pretto motivo che se fosse libera, indipendente e soprattutto con un carattere forte, non riuscirebbe a tenerla sotto controllo e che preferisce quindi sposare la donna prevedibile piuttosto che scegliere di passare la vita con quella donna che potrebbe arricchirlo di brio, di energia vitale ma che non lo farà mai sentire il padrone del loro stare insieme.

Mi sono sempre sforzata di essere una persona semplice, con pochi grilli per la testa, di accontentarmi del buono e, perchè no, di quella routine sana e tranquilla di una vita passata accanto a qualcuno che amo e che mi ami e di cercare di vivere serenamente nella vita privata, nel lavoro, in tutto e, per un periodo ci sono riuscita, credevo di essere davvero felice nel mio splendido mondo dorato...un uomo con il quale vivevo il mio amore da favola (il classico " e vissero felici e contenti"), un lavoro che mi piaceva, che mi realizzava, una famiglia apparentemente normale, dei buoni amici e mi ripetevo così spesso cosa potessi desiderare oltre e la risposta era: "nulla, non mi manca nulla e non desidero nient'altro"
Ma poi è davvero così positivo rendersi conto di aver tutto ciò che crediamo di desiderare al punto da smettere di desiderare?
No, ne sono certa, anche le gabbie dorate, per quanto siano agiate, sono sempre gabbie e prima o poi ci si allerta a trovarne aperta la porta per fuggir via...

E quella aporta si aprì nel tocco velato di un pensiero fugace durato giorni, mesi, anni, il tocco del pensiero di quell'Uomo Speciale che aprì la porta di quella gabbia dalla quale scelsi di non fuggire ma che decisi di non lasciar più chiudere per non sentirmene prigioniera tanto da volerne fuggire.

Ho rimesso in discussione la mia relazione da favola, cercando di darle un senso reale, ho lasciato quel lavoro che mi realizzava, ho rimesso in discussione la mia famiglia, ho selezionato più attentamente i miei amici mantenendo i migliori, ho rimesso me stessa in partita e non ho più smesso di farlo, non riesco a fermarmi a realizzare di aver tutto ciò potrei desiderare, nella coscenza che in ogni istante potrei ritrovarmi di fronte quel complicato che susciti la mia curiosità, che stimoli i miei sensi eppure so che la semplicità dell'uomo che mi vive accanto è la mia più grande forza, eppure so che nel mio complicarmi le cose, nel desiderare l'utopia dell'Uomo Speciale, complicato che credevo di aver perduto, ho ritrovato il mio saper apprezzare la semplicità della quotidianeità, la stessa in cui ritorno tutte le volte dai miei lunghi viaggi verso l'ignoto che mi fa sentire viva.

E' vero...il semplice sta con il complicato e viceversa e il sentimento che provo per il mio semplice compagno è la certezza che sia lui l'uomo che vorrei per sempre accanto a me ma senza la necessità di chiudere la gabbia con un matrimonio, voglio poter stare con lui sempre perchè sento di farlo e non perchè giuro davanti a Dio di non lasciarlo mai e, malgrado tutto non posso vivere solo di lui, ho bisogno, ho voglia di vivere di me, delle mie complicazioni.

 
 
 

Proposte di matrimonio

Post n°65 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da pennypj

E così, per ogni donna arriva prima o poi la fatidica proposta, anche se non si desidera, anche se si cerca di sfuggirle, non si può evitare ma il quesito principale è come poter eludere la risposta

Ho sentito spesso di come il matrimonio (specie se con buoni partiti) fosse l'aspirazione massima per ogni giovane donna di altri tempi e non sono mai riuscita davvero a comprendere quale fosse la realizzazione di una giovane donna nel sodaliziarsi ad un uomo che sarebbe stato al suo fianco per una vita intera senza tener conto di cosa quella vita le avrebbe riservato...
Come ci si può legare in modo così indissolubile solo perchè si indossa un'elegante abito bianco, nel simbolo di una purezza che è data solo alle sante e quindi adesso, ai miei tempi, adesso con la proposta che giunse anche a me, mi chiedo: "può penny accettare di indossare quella purezza bianca che non solo non le appartiene affatto ma dalla quale si è sempre mantenuta a debita distanza?"

Ci sono sodalizi indissolubili, non limitati al banale "finchè morte ci separi" dei quali nessuno conosce l'esistenza se non gli interessati, coloro che sanno di essersi incastrati perfettamente con l'altra parte di sè nel breve istante in cui si incrociarono apparentemente per caso....il caso poi, discutibile come il matrimonio stesso.
Non esiste essere umano che non viva dei suoi piccoli dubbi e nel momento in cui si rende conto di non aver alcun dubbio riguardo qualcosa o qualcuno non è forse quello il sodalizio perfetto?!

Non si possono ignorare le piccole cose quelle che si possono ritenere insignificanti perchè di quelle piccole cose erigono le più importanti, quelle che non si scriveranno mai su un contratto, civile o religioso che sia, quelle che non si pronunceranno mai per l'assurda smania di comunicare quel che sentiamo, ci sono quelle piccole cose che, apparentemente insignificanti, incredibilmente silenziose, pattuiscono senza alcuna firma leggibile le parole che non avremo mai necessità di pronunciare.

Credere incondizionatamente a chi nessuno ti suggerirebbe di credere mai, sentire qualcuno che mai sarà vicino a te come chi crede di esserti sempre accanto e poi non sa neppure cosa ci sia dentro te...

...ricordo un giorno primo di autunno in cui, stupidamente, credetti di non aver la fiducia dell'Uomo solo perchè non mi lasciò le chiavi sola nella sua auto ma ricordo anche che a nessun altro lo avrei fatto presente e quando spontaneamente gli chiesi il motivo lui rispose che non era mancanza di fiducia nei miei confronti ma lasciando le chiavi non solo gli avrebbero portato via la sua auto ma anche me.
Questa cosa mi fa sorridere tutte le volte che rimango sola in auto accanto al posto di guida e mi accorgo che le chiavi sono appese lì, in quel momento mi rendo conto che non c'è lui con me ma che è passato per un breve istante, ogni breve manifesto istante in cui so che non indosserò forse mai il mio abito bianco ma di certo morte non ci separi...per sempre è oltre ogni percezione temporale e materiale...per sempre è l'incommensurabile essenza dell'assoluta ineluttabile necessità.

 
 
 
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Un blog di: pennypj
Data di creazione: 28/07/2006
 

PENSIERO

 

12 NOV07___GRAZIE

Oggi mi piacerebbe dedicare ad una persona che stimo, un pensiero, una canzone, un modo per fargli capire di non lasciarsi trasportare dalla corrente, ma di viverla e posso solo ringraziare questa persona per avermi portato tra la corrente quando avevo scelto di vivere nella staticità solo per continuare a leccare delle ferite che non mi permettevo di cicatrizzare...

 

HO PERSO LE PAROLE

 
 
 

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