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Nickname: pennypj
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Sesso: F Età: 47 Prov: PA |
Post n°69 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da pennypj
...anche tale affermazione può essere interpretata secondo punti di vista diversi... Potrebbe essere una promessa di rincontrarsi ma non sapere quando succederà, oppure una promessa che non si potrà mai mantenere, in ogni caso come potrebbero rincontrarsi coloro che vivono davvero in due mondi paralleli, come poter solo sperare che in un tempo indefinito qualcuno possa rincontrarsi e soprattutto come riuscirci se non c'è la volontà di mantenere tale promessa? Questa sera sono qui davanti al mio pc cercando le parole appropriate per poter dire, per poter spiegare a parole la mia spossatezza di colui che negli ultimi anni è stato chi non ha mai lasciato i miei pensieri eppure non ho mai più rincontrato e, questa sera mi rendo davvero conto che mai più lo rincontrerò ma la cosa che più mi spiazza è che fino a ieri credevo che ciò non sarebbe mai successo per sua unica volontà, oggi invece so che non credo più di volerlo rincontrare... ...infine c'è Lui, il mio uomo speciale Il mio sentimento non è certo cambiato, ma ho imparato a vivere per me stessa, per i miei desideri e non posso più credere che esista qualcuno con cui poterli condividere davvero, non tutti insieme almeno; ogni persona che incontrerò potrà avere gran parte della mia essenza ma nessuno potrà averne la totalità, quella appartiene solo a me e per me sola la vivrò. Ci rincontreremo, ne sono certa e so che in questa vita il nostro incontro è già stato concesso e non ce ne saranno altri, nessuno dei due lo desidera più quindi quel filo si spezza, ma ci rincontreremo... ...in un'altra vita e lì ci riconosceremo come è successo la prima volta. |
Post n°68 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da pennypj
Guardare le stesse cose da prospettive diverse ci permette di poterle valutare nella totale pienezza di quel che sono veramente e così, con tale coscenza mi chiedo se quel velo invisibile che se visto dalla prospettiva del suo lato negativo ci porta angosce e nostalgiche tristezze, non possa piuttosto essere il velo di seta che avvolge ogni farfalla agli antipodi della sua nascita e qui mi chiedo: Dicono che siano i gatti ad avere sette vite ma la breve vita di una farfalla è come se potesse comprendere l'eternità di quell'essenza del volo che un gatto non potrà sentire in nessuna delle sue sette vite... Desideri, sogni, gioia, felicità, amore....e tutto ciò che credevo utopistico per la mia normalissima vita, oggi diventano unica realtà nella mia essenza fugace di sospiri di energia e se ripenso a tutte le volte che ho vissuto questo estasiante stato d'animo ricordo che dopo è arrivata la cullare sofferenza che mi ha riavvolto nel velo invisibile, quel velo da cui tutte le volte sono rinata e dal quale mi lascerei avvolgere infinitamente pur di ritornare alla vita perchè adesso so che solo questo è la sofferenza, la seta dalla quale la farfalla della mia anima riprende vita nuova e dal nuovo non può che rinascere il genuino proprio come se si tornasse fanciulli anche alle più venerande età. Ci sono castelli che sembrano irrangiungibili ai nostri sensi o abbiamo paura di avvicinarci solo per il rischio di travolgerli come onde sulla sabbia e questo non potrò mai ritenerlo un motivo valido per impedirmi l'accostare di tutti i miei pensieri che non avrebbero alcuna sembianza se non sono io stessa a realizzarli e seppur divenissero agli occhi di chi non riesce a sentire il battito energico dello sbatter d'ali di quella farfalla castelli di sabbia in balia del mare, io li rimetterò in piedi ogni volta... Una farfalla, un uomo... "Amore mio, sono dietro la tua porta, devi solo aprirla, puoi anche non farlo ma non volerò mai via, perchè solo con te e non per te, prendono vita le mie ali. |
Post n°67 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da pennypj
Ascoltare una canzone che qualche giorno fa mi dava un senso di pace, oggi fa scendere su di me quella nostalgica tristezza di qualcosa che neppure io riesco a capire cosa sia... Oggi sento come se quel velo mi stesse riavvolgendo e, malgrado il senso di lieve tristezza che sento addosso come quel velo, non riesco a capire quale "insignificante" causa possa essere responsabile di tal calare su di me. Sento, vedo, percepisco quel velo invisibile eppure non voglio sfuggirvi, oggi lascerò che possa avvolgermi, domani fuggirò via dentro me stessa e ritrovar l'energia per scoprirmi alla luce del caldo abbraccio di un amore invisibile, che sento! |
Post n°66 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da pennypj
Ritorno all'affermazione di colui che non passò silenzioso nella mia vita e su quell'affermazione, pur ripensadoci spesso non avevo mai riflettuto abbastanza; mi disse: Poi, qualche sera fa mentre guardavo l'episodio di un telefilm che ho imparato di recente ad apprezzare, la protagonista affermava che spesso un uomo preferisce sposare una donna semplice, pacata per il pretto motivo che se fosse libera, indipendente e soprattutto con un carattere forte, non riuscirebbe a tenerla sotto controllo e che preferisce quindi sposare la donna prevedibile piuttosto che scegliere di passare la vita con quella donna che potrebbe arricchirlo di brio, di energia vitale ma che non lo farà mai sentire il padrone del loro stare insieme. Mi sono sempre sforzata di essere una persona semplice, con pochi grilli per la testa, di accontentarmi del buono e, perchè no, di quella routine sana e tranquilla di una vita passata accanto a qualcuno che amo e che mi ami e di cercare di vivere serenamente nella vita privata, nel lavoro, in tutto e, per un periodo ci sono riuscita, credevo di essere davvero felice nel mio splendido mondo dorato...un uomo con il quale vivevo il mio amore da favola (il classico " e vissero felici e contenti"), un lavoro che mi piaceva, che mi realizzava, una famiglia apparentemente normale, dei buoni amici e mi ripetevo così spesso cosa potessi desiderare oltre e la risposta era: "nulla, non mi manca nulla e non desidero nient'altro" E quella aporta si aprì nel tocco velato di un pensiero fugace durato giorni, mesi, anni, il tocco del pensiero di quell'Uomo Speciale che aprì la porta di quella gabbia dalla quale scelsi di non fuggire ma che decisi di non lasciar più chiudere per non sentirmene prigioniera tanto da volerne fuggire. Ho rimesso in discussione la mia relazione da favola, cercando di darle un senso reale, ho lasciato quel lavoro che mi realizzava, ho rimesso in discussione la mia famiglia, ho selezionato più attentamente i miei amici mantenendo i migliori, ho rimesso me stessa in partita e non ho più smesso di farlo, non riesco a fermarmi a realizzare di aver tutto ciò potrei desiderare, nella coscenza che in ogni istante potrei ritrovarmi di fronte quel complicato che susciti la mia curiosità, che stimoli i miei sensi eppure so che la semplicità dell'uomo che mi vive accanto è la mia più grande forza, eppure so che nel mio complicarmi le cose, nel desiderare l'utopia dell'Uomo Speciale, complicato che credevo di aver perduto, ho ritrovato il mio saper apprezzare la semplicità della quotidianeità, la stessa in cui ritorno tutte le volte dai miei lunghi viaggi verso l'ignoto che mi fa sentire viva. E' vero...il semplice sta con il complicato e viceversa e il sentimento che provo per il mio semplice compagno è la certezza che sia lui l'uomo che vorrei per sempre accanto a me ma senza la necessità di chiudere la gabbia con un matrimonio, voglio poter stare con lui sempre perchè sento di farlo e non perchè giuro davanti a Dio di non lasciarlo mai e, malgrado tutto non posso vivere solo di lui, ho bisogno, ho voglia di vivere di me, delle mie complicazioni. |
Post n°65 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da pennypj
E così, per ogni donna arriva prima o poi la fatidica proposta, anche se non si desidera, anche se si cerca di sfuggirle, non si può evitare ma il quesito principale è come poter eludere la risposta Ho sentito spesso di come il matrimonio (specie se con buoni partiti) fosse l'aspirazione massima per ogni giovane donna di altri tempi e non sono mai riuscita davvero a comprendere quale fosse la realizzazione di una giovane donna nel sodaliziarsi ad un uomo che sarebbe stato al suo fianco per una vita intera senza tener conto di cosa quella vita le avrebbe riservato... Ci sono sodalizi indissolubili, non limitati al banale "finchè morte ci separi" dei quali nessuno conosce l'esistenza se non gli interessati, coloro che sanno di essersi incastrati perfettamente con l'altra parte di sè nel breve istante in cui si incrociarono apparentemente per caso....il caso poi, discutibile come il matrimonio stesso. Non si possono ignorare le piccole cose quelle che si possono ritenere insignificanti perchè di quelle piccole cose erigono le più importanti, quelle che non si scriveranno mai su un contratto, civile o religioso che sia, quelle che non si pronunceranno mai per l'assurda smania di comunicare quel che sentiamo, ci sono quelle piccole cose che, apparentemente insignificanti, incredibilmente silenziose, pattuiscono senza alcuna firma leggibile le parole che non avremo mai necessità di pronunciare. Credere incondizionatamente a chi nessuno ti suggerirebbe di credere mai, sentire qualcuno che mai sarà vicino a te come chi crede di esserti sempre accanto e poi non sa neppure cosa ci sia dentro te... ...ricordo un giorno primo di autunno in cui, stupidamente, credetti di non aver la fiducia dell'Uomo solo perchè non mi lasciò le chiavi sola nella sua auto ma ricordo anche che a nessun altro lo avrei fatto presente e quando spontaneamente gli chiesi il motivo lui rispose che non era mancanza di fiducia nei miei confronti ma lasciando le chiavi non solo gli avrebbero portato via la sua auto ma anche me. |
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12 NOV07___GRAZIE
Oggi mi piacerebbe dedicare ad una persona che stimo, un pensiero, una canzone, un modo per fargli capire di non lasciarsi trasportare dalla corrente, ma di viverla e posso solo ringraziare questa persona per avermi portato tra la corrente quando avevo scelto di vivere nella staticità solo per continuare a leccare delle ferite che non mi permettevo di cicatrizzare...