White Rose

La ricerca del nome...


Con gli occhi fissi sul mio monitor cerco di trovare le giuste parole per poter esprimere l'immensità delle sensazioni che sento scorrermi dentro, ma anche rileggendo un solo post, mi rendo conto di come sia difficile far capire, comprendere a chi sta fuori da noi quel che sentiamo davvero e chissà se mai qualcuno ha incontrato una persona capace di sentire empaticamente ogni minuziosa sensazione di se stessi in un altro....potrebbe essere questa cosa al limite della pazzia?Ma no, davvero improbabile, se fossi così pazza non starei qui a scrivere e tanto meno girerei tutti i giorni per le vie della mia città, se fossi tanto pazza, qualcuno se ne sarebbe già accorto ed avrebbe provveduto a tenermi in luoghi più sicuri.Forse, qualche saggia persona che crede di voler il mio bene, mi suggerirebbe di spegnere definitivamente quel fuoco che sento ardere dentro e che mi spinge sempre oltre alle regole dei giochi, quelle regole che tutti pongono ma solo per non rispettarle, per godere del gusto del proibito; ma chi se ne frega del proibito, del negato, del perduto, io voglio solo vivere a 360° senza dovermi preoccupare di come andranno a finire i giochi....i bambini, i teneri fanciulli si chiedono forse come finiranno di giocare o giocano per il puro piacere di farlo?Io voglio godermi il mio piacere, voglio prendermi il piacere e se per farlo dovrò vivere in eterno una vita parallela, non rinuncerò certo per questo, non mi tiro indietro dai giochi, ero coscente quando ho cominciato e nulla mi dà buone motivazioni perchè debba smettere adesso, il fuoco si è acceso quattro anni fa e spegnerlo, cercare di spegnerlo mi ha provocato sofferenze inutili, viverlo mi ha fatto ardere di piaceri nuovi e sconosciuti.Ogni giorno continuo a scrivere una storia che sembra finire e in verità è infinita come il tempo che non passa per dividerci ma piuttosto diviene l'attesa di una parola, una frase che possa dare ai miei scritti il senso che necessitano per realizzarsi......un nome, una canzone, quella vita parallela nella quale mi sono perduta e ritrovata e riperduta ancora per poi scoprire sempre qualcosa di me stessa che credevo non esistesse...la confessioni di desideri nascosti che non possono esprimersi se non con quella comprensione reciproca di volere le stesse cose, desiderarle in modo diverso, eppure le stesse cose.Guardo quell'uomo che sconvolge e placa i miei sensi pur non essendo chi vorrei e mi rendo conto che ci si circonda di un'ipocrita apparenza di realtà solo per godere in quei brevi attimi in cui la lucidità diviene il nostro profondo conoscersi...nell'inaspettata sorpresa di scoprire che tutto ciò che desideriamo è dentro noi stessi, tutto ciò di cui ci priviamo non lascia quel vuoto che riteniamo incolmabile ma ci spinge a desiderare sempre di più e quale peccato può definirsi tale se nel commetterlo ci ha concesso la lussuriosa pienezza di noi, quale satanico patto saremo disposti a stipulare pur di non rinunciare al nostro piacere, all'immensità delle fiamme che ardono tutto ciò che è vero in noi, non soltanto l'amore?!