IL CASO...CASO NN E'

AFFETTI... RIFLESSIONI...


 Non sono riuscita a scrivere una delle mie solite cazzate ultimamente, ero troppo presa da un evento luttuoso che ha colpito uno dei miei figli adottivi, un alunno di quinta, che ha perso la mamma quarantenne per quella maledetta malattia che non perdona...Non riesco nemmeno a guardarlo senza che mi sovvenga il volto di lei, sempre radiosa, allegra, solare, pronta alla battuta nonostante tutto, piena di voglia di vivere... ed osservo il mio piccolo agire come se nulla fosse... chissà che accadrà quando inizierà ad elaborare il lutto...Questi avvenimenti scatenano nella mia mente tutta una serie di perché che non trovano risposte sul senso della vita... quanti esseri umani costretti a vegetare continuano un'inutile vita mentre chi ancora è necessario deve abbandonarla... Ma lasciamo perdere...Ciò che, invece, mi ha spinta a digitare oggi è una scena che mi si è presentata agli occhi mille volte ma che, solo oggi, ho osservato con uno stato d'animo diverso e che mi ha spinta a fare delle riflessioni...In giro per casa facevo pulizie mentre in soggiorno mio figlio aiutava mia figlia a far matematica (quella strana cosa che chiamano matematica ma che non ha il supporto di nessun numero... boooooh!)...Li osservavo e ripensavo a quando litigavano per un nonnulla: il posto sul divano, il telecomando, la tv accesa o spenta, il posto in cui dovevano studiare... tutto forniva loro una buona occasione per uno scontro senza precedenti con la richiesta a me, a turno, di far da paciere, compito altamente ingrato perchè qualsiasi cosa dicessi a favore dell'uno o dell'altra inevitabilmente mi beccavo un "...E certo, dai sempre ragione a lui/lei..." ragion per cui mi risultava più conveniente farmi da parte con un "Sbrigatevela tra voi..." risultando sempre e comunque "sbagliata" poichè questa mia scelta diventava un pretesto per essere colpevolizzata da chi, in quel momento, era poi costretto a cedere.Li guardavo e ricordavo il momento in cui è nata la loro complicità: la necessità di doversi "alleare" in un momento assai difficile, quello della separazione!Rimanevano l'un per l'altra una specie di rifugio in un momento in cui, disorientati dai problemi nostri, non sapevano a cosa ancorarsi...Ricordo la mia confusione, i sensi di colpa e comunque la certezza assoluta che la separazione fosse l'unica soluzione possibile: chi non ha mai vissuto una "separazione in casa" del tutto incivile non può capire!Adesso è passato tanto tempo da quei giorni tristi e desolanti di atroce sofferenza per tutti quanti... adesso si è capaci di conversare tutti insieme, senza rancori e risentimento e questo ha giovato soprattutto a loro che, finalmente possono contare su un padre  e su una madre che li amano... e in più hanno scoperto che essere complici è, senza dubbio, molto più conveniente e carino che essere nemici...Certamente hanno dovuto trascorrere dei periodi bui e molto tristi, anche di confusione ma adesso che hanno compreso anche loro, da adulti, che non si poteva fare altrimenti credo abbiano raggiunto una tranquillità interiore e una serenità senza pari di cui non avrebbero senz'altro potuto godere se avessimo voluto mantenere a tutti i costi un'unione fittizia, valida soltanto per gli estranei....Spesso la gente è portata ad esprimere giudizi altamente negativi sulle separazioni ma oggi, più che mai, sono convinta che nessuno può giudicare senza aver prima "camminato nei sandali altrui per nove lune" (come dice un famoso detto indiano) e che, talvolta, per salvare sul serio i rapporti umani e affettivi la separazione sia la scelta più indicata rispetto a un matrimonio che non ha più ragione di essere...