IL CASO...CASO NN E'

ARIECCOMIIIIIIII!


Non frequento più il blog da un casino di tempo... non ho più avuto voglia di scrivere e la mia vita è stata talmente piena da non cnsentirmi più di farlo... quindi mi preme salutare tutti i miei amici virtuali e non che sono passati da qui, nel frattempo, e che m'hanno dato per dispersa: sono viva, sto benissimo e le pause ogni tanto fanno bene...Torno per scrivere qualcosa di cui ho parlato ultimamente con dei cari amici... più che altro è una specie di proposta, chissà che valore potrebbe avere...Il titolo della questio che propongo è "MATRIMONIO/CONVIVENZA A SCADENZA"La situazione odierna riguardo all'istituzione del matrimonio è sempre più precaria: oramai, con enorme tristezza, si assiste a un susseguirsi di separazioni che arrivano addirittura dopo pochi anni, se non mesi, di convivenza... cosa non funziona?Si è troppo frettolosi nel fare il grande passo?Si è certi che se la cosa non funziona c'è un rimedio veloce?Molti affermano che la colpa è del fatto che non si è più capaci di sopportare, ma credo che un matrimonio basato sul principio della “sopportazione” sia triste e insopportabile (perdonate il bisticcio di parole...)Io credo che l'errore più comune sia quello di considerare il matrimonio un traguardo mentre, al contrario, lo si dovrebbe vivere come il momento in cui lo starter spara il colpo della partenza: si parte insieme e mò che si fa?E' tutto da costruire, di sana pianta... anche se pensiamo di conoscere la persona che abbiamo scelto non bisogna mai dare nulla per scontato e non è vero che i silenzi valgono più di mille parole, non in questo caso: bisogna parlare, parlare tanto ed ascoltare altrettanto... non lasciare mai che l'altro/a intuisca ciò che sentiamo dentro, che proviamo, attimo per attimo, sia che si tratti di sensazioni positive che negative... le nostre aspettative possono venir deluse e cadremmo immediatamente nel baratro del “lui/lei non mi capisce... “Ma la convivenza nasconde mille insidie che, talvolta, risultano indecifrabili perfino ai più attenti... che fare allora?Sarà un'idea balorda ma credo che ci vorrebbero delle scadenze fisse nelle quali fare il punto della situazione e guardarsi dentro, valutare l'andazzo della coppia... No al corso prematrimoniale al quale partecipiamo con occhi sognanti pensando che a noi non accadrà mai perché l'amore sarà più forte di ogni malinteso, sì al corso postmatrimoniale.Io fisserei la prima revisione dopo il I anno!Tempo scaduto! A che punto siamo? Ci amiamo ancora come prima? Ci comprendiamo? Sappiamo ancora ridere insieme di gusto? Benissimo... decidiamo di andare avanti ma non prima di aver consultato un terapista di coppia capace di valutare lo stato di “salute” vero del nostro menage.II revisione al secondo anno... poi, via via gli anni possono diventare 2/3 se si attesta nei primi che la coppia va, ha ingranato e sa come affrontare le situazioni...Secondo me la scadenza porrebbe ciascuno di noi nelle condizioni di stare molto più attenti a certe cose: sapere che la persona con cui condividiamo la nostra vita potrebbe optare diversamente forse ci spingerebbe ad essere un attimino più accorti a ciò che ci accade intorno e a sorvegliare sullo stato di benessere personale, dell'altro/a e della coppia.Si potrebbe istituire una sorta di MATRIMONIO/CONVIVENZA A PUNTI, come per la patente di guida... se non sai condurre la tua vita di coppia sei penalizzato e forse devi prendere lezioni...Credo che, a volte, l'idea di essere costretti nel “per sempre” sia estremamente deleterio, sia perché ci costringe in un percorso senza via d'uscita, sia perché ci porta a “sederci” nelle situazioni, mentre la possibilità di valutare e autovalutarsi di tanto in tanto potrebbe forse davvero offrire l'opportunità di scavare in noi stessi alla ricerca dell'essenza e non dell'apparenza, costruendo qualcosa di più solido e duraturo... magari per sempre? Forse, ma per scelta, non per imposizione...Sono folle? Chi lo sa... forse è saggezza derivante dall'esperienza personale e altrui...