Blog
Un blog creato da bulesumme il 02/04/2007

Liberi Pensieri

tutto quello che mi passa per la testa

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 

A TUTTI I VISITATORI

Post n°8 pubblicato il 06 Aprile 2007 da bulesumme
Foto di bulesumme

Guardate che non mi offendo, se ogni tanto lasciate qualche commento, potrebbe essere lo spunto per uno scambio di idee...

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 06 Aprile 2007 da bulesumme

Un sacerdote incontrò un giorno un maestro zen e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò: "Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos'è la realtà?"
Il maestro gli diede un pugno in faccia.


--------------------------------------------------------------------------------
Non si tratta di un atto di aggressione, ma della risposta che il sacerdote aveva chiesto. quando, escludendo il linguaggio verbale e anche quello del silenzio, la realtà è affidata ai fatti. Quel pugno aveva dato all'interlocutore il  senso vivo e diretto delle cose.
Tutti abbiamo bisogno di ricevere ogni tanto uno scossone.
Non sempre i risvegli sono piacevoli.
Accettiamo quelli più dolorosi come tentativi traumatici della vita di destarci dal sonno.
E, se vogliamo evitare o attutire questi traumi, invece di aspettare con paura i colpi della sorte, viviamo con consapevolezza.
La consapevolezza ci permette di essere all'altezza delle situazioni, di essere presenti.
Ed è la Via del risveglio.
...dolorosa, ma lo è.

 
 
 

LO ZEN E L'ARTE DELLA MANUTENZIONE DELLA MOTOCICLETTA

Post n°6 pubblicato il 06 Aprile 2007 da bulesumme

Che fine ha fatto lo Zen in motocicletta? Cosa è rimasto della grande cavalcata, da Minneapolis al Pacifico, di Robert M. Pirsig e di suo figlio Chris, allora dodicenne, su una vecchia moto inglese, narrata in uno dei libri memorabili degli anni settanta? E’ rimasto solo quel libro, appunto, ancora oggi bello e commovente. Il resto, regalato sempre da Pirsig (un altro libro e qualche conferenza) ma anche da una schiera di seguaci, e rintracciabile anche sulla rete, non è all’altezza.
“Lo Zen e l’Arte della Manutenzione della Motocicletta” (1974, traduzione italiana, Adelphi, 1980; d’ora in poi Zmm; nell’edizione originale c’era anche un sottotitolo da considerare: “An inquiry into values”) è stato un grande successo, di vendite ma soprattutto culturale, diventando un libro citato e discusso, scambiato, sottolineato, annotato. E non solo negli Stati Uniti.
Oltre oceano, i lettori di Zmm sono stati valutati attorno ai tre milioni, con almeno quindici ristampe fra edizione tascabile e hardcover. Ancora oggi l’editore Bantam lo vende con continuità. In Italia Adelphi continua a riproporlo, da qualche anno anche nella collana economica, insieme con il secondo libro di Pirsig, “Lila”, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1991 (Adelphi, 1992). Quest’ultimo, invece, è stato giudicato deludente da quasi tutta la critica americana e non ha rinnovato il fenomeno Zmm.
Pirsig, oggi abbondantemente sopra i settanta, ha anche scritto dell’altro. Sulla rete è per esempio raggiungibile il testo di una conferenza tenuta alcuni anni fa, nella quale con dovizia di particolari affronta il tema che vorrebbe fosse il centro della sua riflessione: il rapporto fra soggetto, oggetto e valori, tema anche sintetizzato enfaticamente con l’espressione “Metafisica della qualità”:, abbozzato in Zmm e letteralmente esploso il “Lila”.
Inoltre – segno, almeno apparente, di buona vitalità - sulla grande rete fervono le discussioni sui temi che Zmm e il successore, hanno proposto.
In particolare, è in corso un prolungato dibattito sul significato e le implicazioni della Metafisica della Qualità. (lilasquad@moq.org; per iscriversi si può passare da Moq.org, e seguire i link). Eppure, lontano dalla sua moto e dai paesaggi dell’ovest, la filosofia popolare di Pirsig perde l’ingenuità che l’aveva nobilitata, diventa pedagogica e anche un po’ pedante. Doveva fermarsi all’ultima pagina di Zmm.
Fra Zmm e Lila c’è anche la tragedia di Chris. Il figlio di Pirsig infatti è morto nel 1979, undici anni dopo il viaggio in moto con il padre. Morto ammazzato da una coltellata in Haight Street a San Francisco.

Paradossalmente proprio in uno dei luoghi simbolici della stagione hippy alle cui contraddizioni Pirsig pensava di aver offerto una via d’uscita con Zmm: un’idea di ribellione alla cultura ufficiale che però non finisse nel rifiuto assoluto e rassegnato, come spiega in una postfazione del 1984 a una delle ristampe di Zmm. Ma già in queste righe la forza di Zmm è dispersa dall’intento extranarrativo dell’autore che prende il sopravvento e propone un’interpretazione che imbusti il romanzo in un involucro strettamente filosofico. Pirsig già si sente un maestro di pensiero, un innovatore.
Le alternative offerte dagli hippy - scrive - erano “solo pittoresche e temporanee, e alcune di esse andavano sempre più assomigliando a pure e semplici degenerazioni. La degenerazione può essere divertente, ma è difficilmente sostenibile come modo per impiegare la propria esistenza”. E Zmm, secondo l’autore, aveva proposto un’alternativa diversa e più seria, al successo materiale, totem della società americana che la cultura hippy dissacrava.Era un’alternativa che proponeva un traguardo positivo. A questo l’autore, dieci anni dopo l’uscita del libro, attribuiva il grande successo della sua opera, “perché esso offriva proprio ciò di cui la cultura era in cerca”.
Superato lo shock della perdita del figlio, grazie anche a una nuova paternità, Pirsig ha scritto Lila, esplicitamente pensandolo come seguito di Zmm e soprattutto lo ha fatto calandosi, senza dubbi, nella parte dell’innovatore, del “portatore di cultura”.
Ma la forza di Zmm era proprio l’equilibrio fra i tre piani di lettura del libro: il racconto del viaggio, la rievocazione (nella quale c’e’ molta autobiografia) del passato del narratore, con l’isolamento dell’ambiente accademico che non sopportava la sua audacia teorica e esistenziale; e, infine, l’esposizione della teoria della qualità, escursione, irriverente ma anche un po’ ingenua e popolare, in un trattato di filosofia.
In Zmm i temi filosofici vengono portati in viaggio dai dettagli dell’avventura in motocicletta. Le lezioni– i chautauqua – sono apprezzati e compresi più con l’intuito che grazie all’analisi serrata, che pure non manca e anzi in alcune parti è addirittura incalzante. Ma è l’intuito che porta a cogliere quel fondo di buon senso “alternativo”, di pensiero semplice e morale, di consigli pratici, di ipotesi intransigenti. Lo stesso processo che porta a intuire il giusto e il morale in una chiacchierata con gli amici i migliori amici, in campeggio la sera in riva al lago.
E in questo senso è difficile dare credito a Pirsig quanto si sente un innovatore, un portatore di cultura nuova: Zmm invece aiutava a rassicurare i ragazzi degli anni settanta, adulti negli anni ottanta, sul fatto che le grandi idee potevano trovare uno sbocco moralmente valido anche sul piano individuale, anche dopo la fine delle illusioni collettive. Conservando cosi’ la differenza con gli altri, gli “square”, i conformisti.
Il lettore è deliziato, coccolato, lusingato. Chi non ha amato, pur non essendo motociclista, il narratore di Zmm che dice che in moto si passa il tempo a percepire le cose e a meditarci sopra, “senza nulla che ti incalzi, senza l’impressione di perdere tempo”.

O quando afferma che il viaggio è un’occasione per parlare, e sottintende parlare con attenzione, precisione, rispetto per gli argomenti affrontati. Rammaricandosi poi che il più delle volte si abbia tanta fretta che “le occasioni per parlare sono ben poche. Il risultato – dice il motociclista alla guida – “è una specie di superficialità senza fine, una monotonia che anni dopo ti porta a chiederti che ne è stato del tuo tempo e a rimpiangere che sia trascorso. Ora, invece, vorrei usare il mio tempo per parlare un po’ a fondo di cose che sembrano importanti”.
I paesaggi on the road descritti con dettagli vividi si alternano al racconto di cosa Fedro (lo stesso narratore, prima del crollo nervoso e del ricovero in un ospedale psichiatrico e del trattamento con elettroshock) intendesse con Qualità. Di come provasse a risolvere l’apparente inconciliabilità fra soggetto e oggetto; fra razionalità classica e pensiero romantico; fra mente e materia; fra tecnologia e spirito. E la manutenzione della motocicletta diventa la metafora del terzo elemento che fonde gli altri due: la Qualità appunto. Che offre la via per vivere la tecnologia senza separazione.
Curare la propria motocicletta significa entrare in contatto con essa. Affidarla ai meccanici indica il più delle volte persone che “non tengono a quello che fanno”, che sono separati dal loro lavoro.

Soggetto e oggetto separati. Individuo e tecnologia inconciliabili.

“Il modo di risolvere il conflitto tra i valori umani e le necessità tecnologiche – dice il narratore di Zmm - non è rifuggire dalla tecnologia, ma abbattere le barriere del pensiero dualistico che impediscono un’autentica comprensione della natura della tecnologia – non sfruttamento della natura ma fusione della natura e dello spirito umano in una nuova specie di creazione che le trascende”.

Che può avvenire cogliendo appunto la qualità. “Prima di poter distinguere un oggetto deve esserci una sorta di consapevolezza non intellettuale”: la “consapevolezza della qualita’”. Intuitiva, non spiegabile.
Ma i chautaqua di Pirsig, sono unici e immortali perché condotti in motocicletta; perché coinvolgono i personaggi di un romanzo, perché mettono in azione il meccanismo della finzione.

Tolti da questo spazio romanzesco rischiano di diventare predica, lamento, esercizio su _come siamo bravi noi e come è stupido il mondo che non ci capisce_.
Il secondo libro di Pirsig, “Lila” non sta in equilibrio come Zmm e l’incanto fugge. Anche se non mancano le pagine godibili è il Pirsig filosofo che ha il sopravvento. Non è un caso che i seguaci della lista di discussione sulla metafisica della qualità abbiano come riferimento principale proprio Lila, nel quale riscontrano ” un sistema filosofico completamente sviluppato e quindi necessariamente un libro più difficile e per questo non così popolare”.
Dalle righe della mailing list emerge un lettore di Pirsig irrigiditosi sulle formule – si parla addirittura di catechismo della qualità -, noioso, a volte nostalgico, dallo spirito che ricorda i seguaci della New Age. Che ha cancellato dall’orizzonte i grandi spazi e le strade sulle quali correva la motocicletta, e ha dimenticato la prospettiva storica. Pirsig è un favoloso narratore dello spirito di un’epoca. Che lui si senta un filosofo è un problema suo e dei suoi seguaci. Ai lettori rimane la sua motocicletta.

 
 
 

ELEGIA, DI S.QUASIMODO

Post n°5 pubblicato il 05 Aprile 2007 da bulesumme

Gelida messaggera della notte,

sei ritornata limpida ai balconi

delle case distrutte, a illuminare

le tombe ignote, i derelitti resti

della terra fumante. Qui riposa

il nostro sogno. E solitaria volgi

verso il nord, dove ogni cosa corre

senza luce alla morte, e tu resisti

 
 
 

pensiero

Post n°4 pubblicato il 03 Aprile 2007 da bulesumme

Di fronte a me

un muro di emozioni

come affrontarle

come guardarle

senza paura?

Mi piango addosso

ride il silenzio

del mio terrore.

Dov'è l'uscita

di questo sogno

del mio dolore.

 
 
 
Successivi »
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

marirosap_1974francesca.romeo_1973annaschettini2007crazy_21_1945alegattinoCristinaScaravelligiuseppeincollingosimonafortinofab961lucascarcellodemichele.paolapaolabar2009armillinamarco.brogliattomarikozza
 

ULTIMI COMMENTI

Auguri per una serena e felice Pasqua...Kemper Boyd
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:39
 
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog...
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 23:30
 
Grazie per il suggerimento che mi hai passato!! .. Un...
Inviato da: Anonimo
il 12/12/2007 alle 14:14
 
purtroppo è tutto vero, ed è molto brutto da dire...uno...
Inviato da: Anonimo
il 04/10/2007 alle 16:09
 
MOLTO SIGNIFICATIVO IL RACCONTO. A VOLTE UN PUGNO CI SERVE...
Inviato da: Anonimo
il 16/04/2007 alle 18:26
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963