pensandovivendo

Prof. Ali


Sono già tre settimane che sono a Milano, ho avuto una supplenza e una mia carissima amica mi sta ospitando. E' stata dolcissima, mi ha dedicato una camera, mi porta a scuola tutte le mattine e mi viene a prendere quando esco, mi fa sentire parte della sua vita senza mai farmi pesare niente. So che per lei è pesante alzarsi prestissimo, perchè io devo essere a scuola alle 7:55 mentre lei potrebbe entrare fino alle 8:45 e poi ho sconvolto un pò la sua vita di coppia....lei convive da poco col suo ragazzo e la casa non è certo di 200mq ma nè lui nè lei mi fanno mai sentire di troppo...proprio per questo apprezzo ancora di più l'amicizia che mi sta dimostrando...i veri amici ci sono e io ne ho più di uno, per fortuna.L'esperienza dell'insegnamento si sta dimostrando più dura del previsto, i ragazzi sono ancora piccoli (scuola media) e parecchio demotivati. Sono irrequieti, faccio fatica a tenerli fermi. La matematica non è certo la materia più bella del mondo per loro ma, quando parliamo di scienza, le cose cambiano...i loro sguardi sono molto più attenti e io cerco di appassionarli con immagini, video e racconti. Molti di loro vengono da realtà difficili, la scuola si trova all'estrema periferia di Milano, e non sono proprio il fior fiore della società....però, spesso, è proprio da loro che vengono le maggiori soddisfazioni. Mi fanno arrabbiare e spesso devo sgridarli ma, cosa che non immaginavo minimamente, ad alcuni di loro mi sono perfino affezionata e quasi mi dispiace lasciarli fra pochissimi giorni....ma ho voglia di tornare da mio marito a casa mia e coccolarmi il mio gatto.Con mio marito, per motivi di lavoro, siamo stati già separati quasi un anno..il primo anno di matrimonio! Io sono tornata in calabria per dirigere un laboratorio d'analisi, ma, il guadagno era ridicolo (400 e poi 600 euro al mese) e non valeva il dispiacere di  stare lontano dalla famiglia che avevo appena formato. Ero tornata a casa da tre mesi quando è arrivata questa supplenza. All'inizio ho pianto...ero diperata e combattuta perchè, se da una parte non volevo partire e lasciare ancora mio marito solo, dall'altra mi sentivo in dovere di accettare un'opportunità di lavoro. Sono partita ancora sconvolta dalle lacrime...ho pianto per tutto il tragitto (5 ore!) però ora sono contenta di aver fatto quest'esperienza!