Pieffy@"Il cinico è uno che, sentendo profumo di fiori, si guarda attorno in cerca di una bara"- Henry Louis Mencken |
USO..
Uso i pensieri come filo sottile e rammendo pagine di vita. Utilizzo le parole come bottoni per asole rifinite da storie ancora da scoprire, adopero i punti esclamativi come aghi per ricamare le mie iniziali su ricordi del passato, utilizzo ironia e sagacia come piccole forbici per scucire dolori, allungo orli alle giornate per nascondere vecchie cicatrici, i miei occhi sono luci notturne passate a imbastire abiti smessi. Come metro prendo i ricordi e misuro con il silenzio quanto tessuto di vita devo ancora tagliare. Costringo il domani ad essere ditale per non macchiarlo dalle paure dell'oggi. Il tempo è un lavoro di sartoria a volte grezzo altre fine di cucito, rammendo, ricamo e lascio tracce di gesso bianco sul tessuto di giorni scuri per non scordare domani quale taglio dare alla vita (Copyright @ Pieffy)
VORREI
Vorrei amare …
Vorrei amare un Uomo pieno di sogni ma con le zavorre ai piedi.
Un Uomo di parola, che dimostra il desiderio di starmi affianco con parole e gesti, parole e gesti insieme perché solo le parole non creano altro che illusioni ed inganni…
Un Uomo consapevole delle sue scelte sempre, libero e rispettoso, senza pregiudizi o architetture emotive.
Un Uomo che vuole me senza umiliarmi o cambiarmi e che insieme a me cerchi un equilibrio, generoso di mente e di cuore senza la paura adolescenziale di rimettersi in gioco ma imparare con lo stesso entusiasmo di un adolescente .
Un Uomo che non ha timore di mettersi in discussione , forte ma umile e che sa ciò cosa vuole.
Vorrei amare un Uomo timido che ha sguardi solo per me, un Uomo che non abbia timore ad esporsi perché lui ama me.
Vorrei un Uomo che vedesse i miei pregi amando i miei difetti.
Vorrei amare un Uomo che non sia inganno ma promessa.
Un uomo dalle mani grandi che non abbia paura di dare e ricevere carezze, abbracci.
Vorrei amare un Uomo che soddisfi il mio corpo e insieme a me si inebri di piacere.
Un Uomo…vorrei un Uomo d’amare così.
{Pieffy @}
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GRAZIE DELLE TUE PAROLE
Io volevo ringraziarti, di vero cuore, perché sei tra le pochissime persone intellettualmente oneste che, quando postano un pezzo non proprio, hanno l'educazione ed il rispetto di citarne la fonte. Purtroppo molte delle cose che scrivo sono state "rubate" senza decenza, senza citarmi come autore, e non essendo iscritta alla siae non posso procedere legalmente. Mi vedo costretta a chiudere il blog onde evitare questo scempio dei miei pensieri, che mi ferisce incredibilmente. Perciò grazie, grazie davvero. Perché sei un'eccezione rara e pulita. Un sorriso. Antonia.
BUON COMPLEANNO CHETTU
IN ALTRO LUOGO MI HANNO SCRITTO...
Hai un modo di scrivere e di porti poco comune, a me capita per esempio leggendoti di percepire il senso di quel che scrivi a strati. Mi spiego: ad ogni rilettura escono fuori colori diversi e più completi delle tue parole. Non è obbligatoriemente un pregio…talvolta esige un’attenzione particolare ma è un patrimonio direi, qualcosa che arricchisce e dà un senso di avventura e ricerca....Mar.
AREA PERSONALE
Post n°1098 pubblicato il 05 Agosto 2021 da profilo_femminile
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Questo amore era il mio piccolo rifugio segreto, dove entravo quando ne avevo voglia e ne uscivo quando la realtà si faceva pressante” (Alda Merini) |
Le cicatrici sono aperture attraverso le quali un essere entra nella solitudine dell’altro. Frida Kahlo |
Seduta sulla veranda della casa in collina tra il verde del boschetto intravedo l'azzurro tenue di un lembo di mare e la mente riposata si lascia andare ai ricordi. Un ricordo limpido e chiaro, come fotografia in bianco nero, mi appare in questo momento è quello di me bambina. Bambina in piedi su una pedana in una vecchia soffitta . A quel tempo nelle famiglie benestanti era abitudine farsi confezionare su misura i vestiti da una sarta e noi avevamo due sarte che ricordo come le sorelle Materassi. Vivevano in una vecchia soffitta dove anche lavoravano. Ricordo ancora le lunghe ore delle prove. Su quella pedana con in indosso una sottoveste bianca di cotone le mani sapienti delle due sorelle prendevano misure, mettevano spilli, accorciavano orli. Quando penso a questa immagine di me bambina cerco di comprendere il significato. E nella ricerca di dare una spiegazione alla emozione che questo ricordo mi avvolge emergono due ipotesi. Quella negativa d'essere in balia nelle mani di due sconosciute che cercano di soddisfare una vanità che ancora non sapevo d'avere, in balia di misure , spilli, orli come fossero presagi di una resistenza futura, che la vita attraverso difficoltà mi avrebbe messo alla prova, resistenza che bambina non avevo ma dovevo dimostrare. Ma questa sensazione di negatività come vaso comunicante da un atrio all'altro del cuore interagisce con quella positiva: due mani che si prendono cura di me. Il ricordo si ferma all’estate.Tra le persiane socchiuse una filo luce dorato si posa sulle manine lasciando una pulviscolo che ricorda la polverina di certe fiabe magiche, ma nulla di magico è. La sottoveste bianca lascia intravedere due gambette segnate da graffi e lividi fatti nelle corse in bicicletta, la voce di una canzone che viene da un vecchio giradischi si confonde con le parole che riempiono la strada nelpomeriggio assolato. Le mani esperte delle due donne stringono pezzidi stoffa, inseriscono pizzi e accorciano orli. L’immagine svanisce e lascia come d'incanto spazio a questa giornata appena iniziata e tuffandomi in quel lembo di mare azzurro lascio annegare i ricordi in un presente ancora da vivere.
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Ogni persona è una prigione Friedrich Nietzsche
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