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Un blog creato da profilo_femminile il 25/03/2010

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"Il cinico è uno che, sentendo profumo di fiori, si guarda attorno in cerca di una bara"- Henry Louis Mencken

 
 

 

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GRAZIE DELLE TUE PAROLE

Io volevo ringraziarti, di vero cuore, perché sei tra le pochissime persone intellettualmente oneste che, quando postano un pezzo non proprio, hanno l'educazione ed il rispetto di citarne la fonte. Purtroppo molte delle cose che scrivo sono state "rubate" senza decenza, senza citarmi come autore, e non essendo iscritta alla siae non posso procedere legalmente. Mi vedo costretta a chiudere il blog onde evitare questo scempio dei miei pensieri, che mi ferisce incredibilmente. Perciò grazie, grazie davvero. Perché sei un'eccezione rara e pulita. Un sorriso. Antonia.

 

BUON COMPLEANNO CHETTU

 

IN ALTRO LUOGO MI HANNO SCRITTO...

Hai un modo di scrivere e di porti poco comune, a me capita per esempio leggendoti di percepire il senso di quel che scrivi a strati. Mi spiego: ad ogni rilettura escono fuori colori diversi e più completi delle tue parole. Non è obbligatoriemente un pregio…talvolta esige un’attenzione particolare ma è un patrimonio direi, qualcosa che arricchisce e dà un senso di avventura e ricerca....Mar.

 

AREA PERSONALE

 

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Diario d'inverno

Post n°1081 pubblicato il 22 Maggio 2014 da profilo_femminile
 

«Piaceri fisici e dolori fisici. I piaceri del sesso innanzitutto, ma anche quelli del mangiare e del bere, di stare nudo in un bagno caldo, di grattarti un prurito, di starnutire [..], di stare a letto un'ora in piú, di voltare la faccia verso il sole in un mite pomeriggio di tarda primavera o d'inizio estate e sentire il tepore posarsi sulla pelle».
Quando sei perso, guardati intorno. Dubita di tutto e cancellalo. Hai una sola certezza: tu sei lí. Lo sei perché c'è il tuo corpo e tu sei il tuo corpo. Il tuo corpo è lo spazio che hai attraversato, ma anche il tempo che ti ha reso ciò che sei. Il tempo te lo porti scritto addosso: le cicatrici sono parole (questa racconta di quando bambino scivolasti cosí vicino a un chiodo da poterne rimanere cieco [....]) e le parole sono cicatrici [...]. Ma non c'è solo il dolore. C'è il piacere, tutto il piacere che hai vissuto, che ti ha travolto in questi anni: da quello che provi guardando il collo di tua moglie al mattino, a quello che ti insegnò una prostituta nel Quartiere Latino quando tu, ventenne solitario e senza un soldo a Parigi, l'ascoltasti sbalordito recitare a memoria una poesia di Baudelaire. [......] fu come sentire il tuo stesso corpo fuggire da te - che qualcosa era cambiato, che dovevi fermarti a ricapitolare. Che eri entrato nell'inverno della vita.

 
 
 

"La grande bellezza"

Post n°1080 pubblicato il 04 Marzo 2014 da profilo_femminile
 

...è tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore,

il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura.

Gli sparuti e incostanti sprazzi di bellezza,

 e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile.

 Quel posto si chiama vita.

 
 
 

privé

Post n°1079 pubblicato il 18 Gennaio 2014 da profilo_femminile
 
Tag: privé

Se ti conoscessi direi : la strategia con te è una sola. Usare le armi che hai dentro, fuoco con fuoco, spada con spada. Perchè tu, delizia fatta di carne, sangue e parole, hai dentro di te un calore decisamente intenso. E sei spada, con punta sagomata a seconda dei punti da colpire. Affondi con la forza e la consapevolezza di sapere che la punta della tua arma prende la forma della zona che colpisce. Vi aderisce perfettamente. Non lacera, s'incastra. Con te, chi si ferma è sperduto.

 
 
 

Happy New Year

Post n°1078 pubblicato il 31 Dicembre 2013 da profilo_femminile
 

Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente è consuetudine antica. E significativa. Ci dice come in tutta la storia dell’umanità non ci sia mai stato un anno così ben riuscito da chiedergli il bis.
Pino Caruso

 
 
 

Lavita č maestra

Post n°1077 pubblicato il 28 Dicembre 2013 da profilo_femminile
 

La vita, maestra del nostro irrequieto vivere, ci insegna a sopportare i silenzi, il dolore, le parole che scivolano tra labbra strette. Maestra di un vivere che spesso ci fa rimpiangere quello che non abbiamo avuto scordando quello che intensamente nei giorni caldi e freddi di stagioni passate in anni dimenticati abbiamo vissuto. Non ho paura del dolore, del silenzio, della solitudine. Sul mio corpo mi sono tatuata segni che combaciano perfettamente con i solchi dell'anima, tatuaggi che evidenziano sentieri d'amore e rimarranno nella memoria del cuore solo per me. Strana donna, volubile, dolce e furia nelle sue manifestazioni che riesce ancora ad arrabbiarsi con la vita, sua unica maestra. Allieva poco attenta, spesso indisciplinata, contraddittoria nelle scelte e come in un quaderno fitto d'errori risaltano i segni rossi, rimarcati dalla vita ma impossibili da correggere. La vita dicono sia una scuola. E' vero. Ma una scuola che non lascia ripetenti, non ti permette di ripetere la stessa classe per rimediare agli errori così ben evidenziati. La vita è una scuola che, anche se sei impreparata ti fa proseguire, ti promuove sempre nella speranza che un giorno gli errori diventino insegnamenti. Ma alcuni errori sono sbagli e basta. Non ti insegnano nulla non ti portano a nulla. Semplicemente loro esistono sono luci di insegne che non smettono di lampeggiare. Un corto circuito irreparabile. E allora vivo la vita per ciò che mi riserva, senza illusioni senza compromessi, senza elemosinare amore, un abbraccio o un’ombra al mio fianco. E quando la felicità mi sfiora l'afferro senza paura del dopo, del come, del perché è un dono che voglio ricevere senza riserve viverlo senza remore perché il domani non sia rimpianto di ciò che non è stato ma un bellissimo ricordo di ciò che ho vissuto. Non è più tempo d'attesa, e ritorno a riempire la valigia di ricordi per lasciare spazio alla vita di vivere nuovi giorni.

 
 
 
 
 
 
 

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