PENSIERI FLUIDI

COCCOLE


Era il pomeriggio di ferragosto. Il mondo fuori correva, festeggiava. Doveva celebrare il capodanno  dell’estate. Per noi ogni momento passato insieme è una festa. Una festa di sorrisi, di dolcezza. “Perché mi hai portato quassù ?” mi avevi chiesto, sapendo già cosa ti avrei risposto. “ Qui, o in un altro posto, sei tu che dai senso al luogo… Però, guarda, da qui si vedono molte cose. E’ come stare nel nido di un’aquila. Vedi laggiù, in fondo alla valle? L’ultima collina , quella davanti a tutte, a sinistra…quella staccata dalle altre… quella è il mio mondo.. io abito li…è li dove salgo per vedere le stelle cadenti…su quella piccola collina ho osservato tramonti, ho galleggiato sulle nebbie della pianura, quando emergeva solo il campanile…” e mentre ti dicevo queste cose , ti abbracciavo tenendoti stretta davanti a me, per mostrarti il mio mondo. Tu ti lasciavi abbracciare, e ti abbandonavi al caldo contatto dei nostri corpi, e la calma ci avvolgeva. Sarà stata l’aria fresca, ma era piacevole stare così vicini, il mio viso accanto al tuo, a guardare nella stessa direzione. “Guarda, sta arrivando un temporale, vedi tutte quelle nuvole nere, li a destra? Quelle più avanti stanno già piovendo, vedi che arrivano fino a terra… “ in quel momento un paio di tuoni ci fecero capire che tra poco saremmo stati anche noi in mezzo al temporale.. “ Hai paura dei tuoni” ti avevo chiesto sorridendo, e tu “ “No, te l’ho sempre detto che mi piacciono i temporali..” Sorridevo, perché lo sapevo,.” Speravo solo che mi dicessi strìngimi ancora un po’…” e tu ti accoccolavi ancora di più contro di me… “ stupido, devo chiedertelo?” ti ho dato un bacio, ma un altro tuono ci aveva fatti sobbalzare. Ma era solo l’inizio: gocce grosse cominciarono a cadere, sempre più fitte, ma poco dopo il toc toc si fece più intenso “ ma questa è grandine!” I chicchi, prima piccoli, si infittivano e cadevano sempre più grossi, facendo un baccano assordante. “ Oggi la natura da spettacolo. Per noi..” In quel momento mi hai dato un bacio tu  “Grazie, da quassù è davvero uno spettacolo”  . Raffiche di vento cominciarono a fischiare, mulinelli di foglie, rametti spezzati, era diventato buio. La valle era una immensa nuvola grigia, e le raffiche sferzavano le montagna, con grandine e pioggia fitta. E noi ad osservare, come due bambini, in nostro uragano. Piano piano il rumore diminuì, lasciando il posto allo scrosciare dell’acqua, Anche il vento si calmò, e nella pioggia potevamo parlare anche sottovoce. Eravamo vicini, e avevamo tante cose da dirci. Siamo stati così per un tempo indefinito. Solo dopo che aveva smesso di piovere, ho distolto lo sguardo da te,  e tu , con un sorriso” hai visto ? sulla tua collina c’è un raggio di sole…” il temporale era finito. Il nostro racconto era appena iniziato.Charly