Correva il novembre 2003 …
Questa mattina mi sono messa in macchina con un sonno pazzesco. (Odio alzarmi presto la mattina e le 5.40 sono davvero troppo presto!) Stranamente, non sono così arrabbiata per aver dormito poco.
Insomma, è una giornata come tante.
In una salita mi incolonno dietro un camion (perché nelle salite mi incolonno SEMPRE dietro un camion??) e questo colosso mi sporca tutto il parabrezza, al punto che non riesco più a vedere niente.
Spingo la leva del tergicristallo per far uscire l´acqua lavavetri ed il tergicristallo si mette in moto, ma dell’acqua nessuna traccia!
Qual è il risultato? Vetro imbrattato. E non vedo più NIENTE!
Imbocco la galleria ed è quasi panico! Appiccico il naso al vetro e mi concentro sui fari del camion, che mi fanno da guida...
Esco dalla galleria e mi fermo nella piazzola che c’è all’uscita con il cuore che batte a mille. Pulisco il parabrezza con un fresh&clean che grazie a Dio trovo in macchina (lassù qualcuno mi ama!)
Riparto.
Destinazione: benzinaio.
Obiettivo: acqua lavavetri. E benzina (mica posso mettere solo l´acqua! Non sarebbe carino...)
Non sono ancora arrabbiata. E me ne stupisco.
Trovo il benzinaio.
Il secondo. Il primo non faccio in tempo a vederlo! Non sono incaxxata ma corro come una deficiente!
Scendo dalla macchina con faccia inebetita e mi rivolgo al benzinaio: "20 euro di benzina e, la prego, un po’ d’acqua per lavare i vetri!!!"
Lui sorride. Davvero allegro.
Mi dice che ha notato il vetro (come non notarlo??) e, aperto il cofano, mi aggiunge l´acqua.
Poi, dopo aver avviato la pompa della benzina, mi pulisce accuratamente il vetro, altrimenti, mi spiega, finisco subito l´acqua e sono da capo.
Si da dà fare. E Sorride. Sempre.
Ha il naso rosso e gelato; ha un freddo boia e si vede. E sono appena le 8.00 di mattina.
E sorride. Sempre.
Mi pulisce il vetro, mi pulisce i fari, dispensando battute.
Mi chiede chi mi ha ridotto così il vetro, che passo ho valicato per ridurre la macchina in questo stato... Mi chiede se sono lì per lavoro e che cosa faccio.
Non sta facendo il piacione. Davvero. (Si capiscono queste cose…)
Lo fa perché è contento. E sorride. Sempre.
Mi accorgo che comincio a sorridere. E non credo di averne grosso motivo.
Mi chiede come sono messa con l´olio della macchina e lo controlla. Sono a secco, naturalmente!
"Ma perché devo cambiare l´olio se la spia della macchina non si è accesa? E’ una cosa delle macchine che proprio non capisco… Non potrebbero far accendere la spia dell’olio prima che sia troppo tardi??"
Mi spiega, sorridendo, ogni quanto tempo va controllato l´olio della macchina... E conveniamo sia il caso di aggiungere un po’ (un bel po’...) di olio.
E´ felice e soddisfatto perché ha salvato la vita di un´altra macchina. E me lo dice sorridendo. Pago. Un prezzo onesto. (Quando ho messo le mani al portafoglio NON ho temuto che mi avesse fregato. Strano.)
Saluto, ringrazio e prometto che la prossima volta che vado a lavorare da quelle parti faccio benzina da lui.
Riparto. Ho un´intera giornata di lavoro allucinante davanti.
Sarà dura, ma sorrido. E sono davvero felice.
Mi fermo al bar che incontro poco più avanti per bere un caffè. Entro con il sorriso stampato sulla faccia. E vedo la barista che sorride e mi saluta contenta. Mi guardo intorno. Un tavolino con una giovane signora che legge il giornale… Mi sorride.
Mi sembra un film, lo garantisco.
Continuo a sorridere. E comincio davvero a divertirmi.
Esco dopo aver bevuto velocemente il caffè. Incontro un signore anziano, che si ferma sulla soglia e mi fa passare. "Prego… dopo di Lei, signorina. E... buona giornata!"
Credo di aver conosciuto il valore di un sorriso.
L’ho ritrovata tra i miei vecchi racconti… Risale a qualche anno fa… Quando ancora c’era voglia di scrivere, di raccontarsi, di raccontare…
Non so perché l’ho riportata. Ma mi sembrava carina. E a me ha insegnato qualcosa…