Dolce tristezza, pur t'aveva seco,non è molt'anni, il pallido bambinosbocconcellante la merenda, chinosul tedioso compito di greco...Più tardi seco t'ebbe in suo camminosentimentale, adolescente ciecodi desiderio, se giungeva l'ecod'una voce, d'un passo femminino.Oggi pur la tristezza si dileguaper sempre da quest'anima corrosadove un riso amarissimo persiste,un riso che mi torce senza treguala bocca... Ah! veramente non so cosapiù triste che non più essere triste!(Da I colloqui)