pensieri in poesia

la disperazione e' seduta su una panchina


C'è un tale che vi chiama se passate Ha un paio d'occhialini un vecchio abito grigio Fuma un piccolo sigaro è seduto E vi chiama se passate O più timidamente vi fa un cenno Non bisogna guardarlo Non bisogna ascoltarlo Ma tirar dritto Fingere di non vederlo Fingere di non averlo neppure sentito Passare via frettolosi Perchè se lo guardate O se gli date retta Vi fa un suo cenno e niente nessuno Vi può impedire di sedergli accanto Allora vi guarda in faccia vi sorride Facendovi soffrire atrocemente E lui continua il suo sorriso E voi stessi sorridete esattamente Di quel sorriso Più sorridete e più soffrite Atrocemente E più soffrite più sorridete Irrimediabilmente Restando fissi là Come congelati Sorridendo sulla panchina Bambini giocano a due passi da voi Passanti passano Tranquillamente Uccelli volano Volano via da un albero Si posano su un altro E voi restate là Sulla panchina E già sapete bene Che non potrete più Giocare come quei bambini Sapete che non potrete più Passare come quei passanti Tranquillamente Né che mai più potrete volar via Lasciando un albero per l'altro Come quegli uccelli.