pensieri in poesia

il poeta


 Solo a me, il solitario,luccicano le infinite stelle di notte,mormora la fonte di pietra il suo magico canto,solo a me, a me il solitario,le ombre colorate delle nuvole passeggere,muovono come sogni sopra la campagna.Niente mi è dato:né casa, né campo, né caccia, né bosco, né mestiere,mio è solo ciò che non è di nessuno,mio è il ruscello che precipita dietro il velo del bosco,mio è il mare terrificante,mio è il garrire del gioco dei bimbi,lacrime e canzoni di chi ama, solo, nella sera.Miei sono pure i templi degli Dei,mio il venerabile giardino del passato.E non meno la volta celeste e luminosadel futuro è la mia patria:spesso nei voli del desideriola mia anima s’innalza e rimirail futuro d’un’umanità beata,amore che trionfa sulla legge,amore da gente a gente.Tutti io ritrovo nobilmente mutati:contadini e re, mercanti e solerti marinai,pastori e giardinieri e tuttifesteggiano grati la festa universale del futuro.Solo il poeta manca,il poeta contemplatore e solitario,portatore ed immagine sbiadita dell’umana nostalgia.Per compiersiné il mondo né il futuro hanno bisogno di lui.Molte corone appassiscono sulla sua tomba,ma la sua memoria è già svanita.