Pensieri in libertà

...andrà tutto bene...


e quello che non andrà bene andrà meglio...lottare per inseguire i propri sogni, i propri ideali e poi scoprire un giorno che quegli stessi ideali che hai sempre inseguito e che ad un tratto ti eran sembrati così vicini da poterli toccare con mano, forse non sono più così vicini, o semplicemente sono diventati meno importanti, se per capire cosa scegliere devi ricorrere alla razionalità, a sottoporre tutto al freddo giudizio di numeri, spurei numeri che finiscono con il condizionare scelte che non permettono di ritornare indietro...è ancora una volta il gioco della vita che prepotentemente mi si pone davanti ponendomi sul piatto la ricca possibilità di dire: "ok, vuoi cambiare la tua vita? fallo adesso o forse non potrai più!"e così io che ho sempre detto che un giorno, non troppo lontano, avrei voluto abbandonare il puro meccanismo "economico" al quale per adesso ho legato parte della mia vita, allontanandomi dalla società per la quale lavoro per ciò che essa rappresenta all'interno del moderno impero retto dal freddo capitalismo, mi trovo di fronte ad un bivio: ho la possibilità di scegliere: inseguire i miei ideali, da una parte, iniziando a lavorare per una no-profit, ma cambiando radicalmente la mia vita divenendo da un giorno all'altro forse "schiavo" dei soldi, perchè pochi, quelli che il nuovo lavoro mi darebbe; piuttosto che continuare a lavorare per una multinazionale del petrolio per uno stipendio dignitoso che oggi mi da la possibilità di vivere non considerando paradossalmente i soldi importanti proprio perchè non schiavo dei meccanismi del "fine mese" cui tante persone, forse meno fortunate di me, oggi sono costrette a seguire...e così una scelta che dovrebbe venire "dalla pancia" piuttosto che dalla mia "anima", si riconduce ancora una volta ad uno scontro di numeri... ma è possibile rendere un numero ciò che numero per definizione non è?!? gli ideali non hanno un prezzo e di questo ne sono convinto: forse se sto cercando di razionalizzare il tutto, come mi suggeriva prima la mia cara compagna (che saluto perchè so che farà un salto da queste parti!), alla quale devo anche il titolo di questo post, e di attribuire un "valore numerico" ad un ideale, forse alla fine sull'altro piatto della bilancia un ideale vero e proprio non c'è...Probabilmente con questo confuso panegirico di parole sto cercando ancora una volta di porre a tacere la frenetica esplosione che in me ha iniziato a battere dopo l'incontro di questa mattina con questa persona che mi ha prospettato questa possibilità: sto cercando di porre me stesso sotto narcosi per eccesso di ragionamenti fino a creare un loop mentale che mi porti al totale rincoglionimento per sfinimento di forze, in modo da poter dire a me stesso: "ok continua così, va tutto bene!"...ma non credo sia questo: piuttosto penso che lo scrivere in questo momento, come in altri della mia vita, mi aiuti a mettere a posto alcune cose, e nello scrivere stesso sento le mie parole che mi attraversano e mi rendono via via più deciso verso l'una o l'altra decisione...abbandonare il lavoro che ho: meno soldi, abbandonare la mia casa di Milano (affittandola) per trasferirmi in un paesino (molto carino, ma infinitamente piccolo e abbasatanza lontano da Milano quindi lontano dalla mia compagna...) in una casa in affitto e guadagnare qualcosina in più da mettere sullo stipendio per compensare la perdita della mia capacità di acquisto... mi avvicinerei un po' ai miei ideali...continuare la mia vita a Milano con il teatro, la mia compagna e gli amici/conoscenti che frequento di tanto in tanto, mettendo ancora una  volta da parte i miei ideali...ma più ci penso e più sento che qualunque scelata farò non sarà comunque per sempre: credo che restando non fuggiò dai miei ideali, ma semplicemente attenderò di essere più vicino nel momento in cui potrò di nuovo "cambiare treno", magari non come adesso mentre entrambi i treni sono in corsa... forse oggi alla fine l'aver parlato di numeri quasi in maniera prioritaria rispetto ai progetti alla fine non rende tanto diverso ciò che faccio adesso da ciò che andrei a fare...in me credo di avere già deciso, più o meno coerentemente con me stesso, con ciò che provo e sento dentro di me: forse voglio darmi ancora un'altra chance, voglio cercare di mirare un po' meglio la direzione verso la quale rivolgere i miei sforzi...ma ci penserò su, fino a sabato, quando incontrerò la persona che dovrei sostituire...poi settiamana prossima la mia risposta: vorrei che ciò che sento adesso con quasi una totale certezza in me non riemerga subdolamente in questii giorni: vorrei giungere al sabato con le idee chiare...forse alla fine ha proprio ragione lei: "andrà tutto bene: quello che non andrà bene andrà meglio!"