Pensieri sparsi

Bandiera verde trionferà


di Mariaveronica Orrigoni Raddoppiato in un anno il numero delle città e dei paesi con un impianto elettrico alimentato da fonti pulite. Ecco gli esempi da imitare e i vantaggi per le comunità 
Impianto fotovoltaico a RomaUna cava abbandonata, fino a ieri solo una ferita ambientale, oggi diventa un impianto fotovoltaico che, trasformando la luce del sole in energia elettrica, soddisfa il fabbisogno di un intero paese: succede a Carano, comune con mille abitanti vicino a Trento. Il taglio dell'Ici e la diminuzione dei trasferimenti dello Stato pesano sui bilanci locali e nei centri con poche migliaia di anime si punta sempre più su progetti che permettono alle finanze comunali di risparmiare sulle bollette. Il rapporto di Legambiente 'Comuni rinnovabili 2009', che analizza l'avanzata delle fonti alternative nel nostro paese, mostra come, in Italia, su questo fronte a vincere siano i piccoli comuni e le città di provincia. Come Rovigo, ai vertici del fotovoltaico, o Prato, al primo posto per diffusione di pannelli solari nell'edilizia comunale. In un anno, racconta la fotografia di Legambiente, i comuni in cui c'è almeno un impianto di energia pulita - alimentato con l'acqua, con il sole, con il vento o con i rifiuti - sono quasi raddoppiati: se ne contano ormai 5.991, il 79 per cento del totale italiano. Un boom, che testimonia di un'Italia che funziona, ma ancora solo un punto di partenza. "Nel Sud", spiega Paride De Masi, coordinatore di Confindustria per le energie rinnovabili, "ci sono 20 miliardi di capitali privati pronti a essere investiti in quello che potrebbe essere il mercato del futuro". Ecco alcuni esempi da imitare. Record altoatesino I primi quattro classificati tra i comuni '100 per cento rinnovabili', cioè completamente autosufficienti grazie all'energia verde, sono Dobbiaco, Prato allo Stelvio, Vipiteno e Brunico. Tutti nella provincia autonoma di Bolzano, dove il 54 per cento della produzione energetica proviene da fonti alternative e dove, solo per il 2009, sono stati stanziati 40 milioni di euro per il settore. Oltre ai fondi, hanno contato il decisionismo delle amministrazioni e l'impegno dei cittadini, orgogliosi delle loro eccellenze energetiche, imitate in tutto il mondo. Come Prato allo Stelvio, il secondo classificato, un paese di tremila persone dell'Alto Adige dove l'energia pulita è prodotta dalla cooperativa Energie-Werk-Prad (i cui soci sono gli abitanti stessi), in grado di produrre circa 20 milioni di kilowattora, sfruttando un mix di risorse che vanno dall'acqua, con quattro piccole centrali idroelettriche, alla biomassa, con l'impianto che produce calore utilizzando gli scarti della lavorazione del legno. Più della metà della produzione viene venduta alla rete, con un guadagno di circa 500 mila euro annui. Soldi che, oltre ad essere usati per la manutenzione degli impianti e nuovi investimenti, sono destinati ad attività per i cittadini. Salento rinnovabile Potenzialmente, l'intero fabbisogno di elettricità di Lecce potrebbe essere coperto con le sole risorse naturali di cui gode la città salentina, 'terra di vento e sole'. Il comune pugliese è, tra i centri con più di 50 mila abitanti, il primo nella classifica '100 per cento rinnovabili'. Pannelli solari a terra, fotovoltaico e pale eoliche sono parte integrante del paesaggio, come il suo famoso barocco. Oltre al sostegno della giunta regionale di Nichi Vendola, il successo leccese ha un sapore locale: "L'arma per vincere 45 su 46 bandi di finanziamento a cui abbiamo partecipato", spiega Francesco Bonocuore, dirigente del settore ambientale, "è stata il lavoro di squadra tra istituzioni, imprese e cittadini". Nel loro futuro i leccesi avranno una 'fattoria dell'energia', 20 mila metri quadri a impatto zero per attività ricreative, mentre, sulla tangenziale, gli automobilisti vedranno delle mini pale eoliche che alimenteranno l'illuminazione stradale. Questo progetto, dal costo di un milione e 400 mila euro, sarà ammortizzato in 36 mesi grazie alla bolletta elettrica più bassa. Sul lago di Como Da quando è entrato in funzione il suo impianto di 'solar cooling' nel 2008, la città è meta di visite da parte di esperti provenienti da tutta Europa. Costato un milione e 700 mila euro e finanziato per metà dalla Regione, conta 400 pannelli solari posizionati sopra la biblioteca e il palazzo comunale, in grado di produrre l'energia per riscaldare e raffreddare gli edifici, facendo risparmiare 200 mila euro ai cittadini. Adesso il sindaco Stefano Bruni vuole usare le acque del lago per produrre energia riducendo le emissioni di CO2. Il progetto, che verrà realizzato da una società olandese, prevede una centrale che fornirà energia a un nuovo quartiere utilizzando le acque del lago trattate dal depuratore comunale. Se le ultime verifiche daranno esito positivo, tra pochi mesi partiranno i cantieri, e Como si riconfermerà un esempio di innovazione.Presidio Toscana La Regione Toscana ha approvatoun progetto pilota molto ambizioso che prevede la trasformazione ditutti le strutture del servizio sanitario in edifici verdi. Siinizia dall'area nord-ovest, con cinque aziende sanitarieinteressate (un bacino di utenza di un milione di persone), tra cuila numero 5 di Pisa con il presidio ospedaliero universitario equelli di Volterra e Pontedera, e la 6 di Livorno, con l'ospedalecittadino. Un investimento di 20 milioni di euro, per un risparmioannuo di 750 mila, con l'applicazione sui tetti e nei parcheggi dipannelli fotovoltaici che produrranno energia per le strutture e daimmettere nella rete. Ad Arezzo invece sono sette gli edificioggetto del bando dello scorso dicembre. La dirigenza sanitaria nonanticiperà neanche un soldo: per le strutture, che una volta infunzione permetteranno un taglio dei costi di 40 mila euro l'anno,si ricorrerà infatti al project financing. Il vincitore del bandorealizzerà l'opera a sue spese, l'energia prodotta alimenterà gliedifici e quella in più verrà venduta alla rete nazionale, in mododa ripagare il capitale iniziale.
Impianto eolico a Castiglione Messer Marino,Chieti Madre Terra Considerata spesso come laCenerentola delle fonti alternative, la geotermia sta vivendo inquesti ultimi anni un periodo di splendore. In Italia sono 73 icomuni, soprattutto in Toscana, che se ne avvalgono. Ma a far bensperare sono le potenzialità della bassa entalpia, cioè dellosfruttamento del calore a temperature inferiori ai 150 gradi. Ilprocesso non necessita di getti di vapore veri e propri o di essereal centro di aree termali. Se ne stanno accorgendo in molti nelnord Italia, Piemonte in testa, nonostante si tratti della fontecon meno incentivi istituzionali. La Oberthal di Biella, societàproduttrice di impianti di geotermia, ha inaugurato a dicembre lapropria sede costruita interamente con questa tecnologia: uninvestimento di 15 mila euro, recuperabile in cinque anniattraverso il risparmio sul riscaldamento. Anche molti privati, conl'uso di un impianto, sono riusciti ad abbattere le spese delriscaldamento: da 5 mila euro a meno di mille all'anno.Sardegna solare In principio fu Renato Soru con ilsuo pacchetto da 75 milioni di euro nel 2007 per lanciare laSardegna nelle rinnovabili. Il resto è venuto dalla creatività deisingoli amministratori locali. A Loceri, mille abitanti nellaSardegna orientale, il sindaco ha pensato ai cittadini con menodisponibilità economiche ideando i Gruppi di acquisto solare. Unpannello fotovoltaico medio costa, all'incirca, 20 mila euro:aderendo al gruppo, oltre a uno sconto intorno al 10 per cento, siottiene il finanziamento da parte di una banca convenzionata. Inpochi mesi, sono più di 500 gli impianti partiti grazie ai gruppinati sull'isola, e che produrranno energia per quasi 3 milioni dikilowattora, facendo risparmiare più di 2 mila tonnellate diemissioni di CO2 e, ai cittadini sardi, 580 mila euro all'anno.(27 febbraio 2009)Fonte: L'espresso