Pensieri sparsi

Escort, professione pstmoderna di antica tradizione


 L’escort è una scorta, un accompagnatore, uno «chaperon». Eventualmente un convoglio (DeAgostini: inglese/italiano). La scorta, se è di maschi,protegge lo scortato, se è di femmine, lo intrattiene. La scorta di femmine è, in genere, composta da un elemento solo. A fronte delle sue prestazioni essa riceve una quantità di denaro direttamente proporzionale alla sua avvenenza e professionalità, alla qualità e quantità delle operazioni intraprese al fine di soddisfare ogni esigenza sessuale dello scortato, ghiribizzi e perversioni incluse. Alcuni pericolosi anarchici, renitenti a qualsiasi modernizzazione dell’antico patrimonio linguistico, si ostinano a ridurre la portata dell’incarico di «scorta», usando parole desuete come prostituta, meretrice .Altri, affiliati al movimento dei moralisti vernacolari, alludono a quella che è, oggi, una delle professioni remunerative, addirittura con «veterologismi» dal significato blandamente peggiorativo, quali mignotta, zòccola, puttana, troia e altro.La «escort» essendo, nella maggioranza dei casi, oltroché anglofona, accondiscendente, non si lascia condizionare dalla sfumatura aggressiva di tali epiteti. Lei, alla sua professione, ha dedicato sacrifici e investimenti economici di una certa entità: mastoplastiche additive, extensions di capelli veri, silicone e altre sostanze atte a gonfiare labbra e zigomi, tacchi a spillo, abitini corti e stretti ma neri, lingerie coordinata, ciglia e unghie da applicare sulla dotazione naturale, diete, palestre, personal trainer, «date make» (leggi: fornitore di appuntamenti per così dire amorosi), miniregistratori e bobine perché, non si sa mai, certe volte mille euro mancati possono fruttare una fortuna.La escort si differenzia dalla prostituta perché ha una mentalità strategica, non si limita a eseguire il compito richiesto, è duttile, e creativa. Non si intestardisce sul danaro come quei soldati semplici della grande armata del sesso mercenario che stanno in piedi a bordo strada e aspettano clienti comuni.La escort sa chiedere, ed eventualmente pretendere, «fringe benefits» che vanno dalla licenza edilizia alla «visibilità» televisiva, per arrivare fino al Ministero degli Affari Privati e all’Oscar per la migliore rianima-attrice di virilità affaticate.La professione di «escort» unisce alla moderna sensibilità post-femminista il fascino di una lunga tradizione.di Lidia Ravera05 agosto 2009