Creato da: corsarabionda il 14/09/2010
Il blog per parlare dei viaggi n solitaria e dei diritti umani dei popoli indigeni

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Non dimentichiamo il Nepal

Post n°6 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da corsarabionda
 

 

 Uno struggente filmato con le immagini mai viste delle città    nepalesi più colpite dal terremoto



Dopo appena pochi mesi, il terribile terremoto in Nepal del 25 aprile, il peggior terremoto degli ultimi 5 anni,  sembra già dimenticatoa.
Ma non lo hanno dimenticato certo i Nepalesi. Che con il loro modo di essere, dignitoso e fiero, non implorano aiuto, pur avendone bisogno.
La Associazione Omnibus Omnes, italiana,  e la Associazione Mirmire Youth Society, nepalese,  chiedono di ricordare.
Dopo un primo intervento con distribuzione di aiuti e soccorsi a 150 famiglie nel distretto di Kavre, a fine giugno 2015,
qui documentato,  https://www.youtube.com/watch?v=Zgb1JgEWD6g
la prossima fase del progetto di Omnibus e MYS è quella  di aiutare a ricostruire una scuola.
Una piccola scuola, a Unanchas Kilo in Nepal. Raffaella Milandri, la presidente della Omnibus, si è recata in
Nepal dove i ragazzi della Mirmire Youth Society la hanno accompagnata in visita ai bambini,
il cui unico desiderio è riavere la loro scuola.  Ecco il filmato con immagini del terremoto, e della scuola e dei bambini diUnanchas Kilo.
https://www.youtube.com/watch?v=WkBfKIBwoNo

Omnibus e MYS stanno lavorando al progetto e ringraziano tutti coloro che aiuteranno a condividere e a divulgare questo
appello e i filmati. Mancano pochi fondi per costruire la prima scuola,   il primo obiettivo.
A fronte di supporti  significativi, si potrebbe ampliare la rosa delle scuole da ristrutturare, che sono molte e a costi limitati....
La linea diretta delle nostre due associazioni, Omnibus e MYS, garantisce una scarsissima incidenza di costi ausiliari.
Siamo a disposizione per inviare o proiettare i filmati integrali senza trademark o per informazioni al 335 6126630

 

Omnibus Omnes Onlus
San Benedetto del Tronto (Italy)
IBAN IT 65M 02008 24404 000103706117
Cod. Fiscale 91042470442
Numero verde 800 92 60 04 (solo da fisso)
email@info@omnibusomnes.org
sito www.omnibusomnes.org


Aspettiamo anche il Vs "mi piace" a questo link su facebook https://www.facebook.com/omnibusomnes
 
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La lezione dei Boscimani

 

Nuovo viaggio in solitaria per la avventuriera Milandri

Post n°4 pubblicato il 08 Aprile 2012 da corsarabionda
 

 

 

Dal fratello indiano di Obama, poi a caccia di balene: il nuovo viaggio in solitaria della "avventuriera" Milandri annunciato su Rai Due.Sarà sempre in diretta su Facebook.

Il sogno, l'avventura.

E' una moderna eroina, viaggiatrice solitaria, fotografa, scrittrice ma soprattutto attivista per i diritti umani dei popoli indigeni.

Ha visitato e raccolto testimonianze sui Pigmei, sui Boscimani, sugli aborigeni australiani, sugli Adivasi indiani , è stata adottata come sorella dal Presidente della Nazione Crow, Cedric Black Eagle.    dice la Milandri: Io sono la sorella adottiva, il fratello adottivo di Cedric invece è il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. 

Adesso parte per l'ennesimo viaggio, che la porterà dalle Grandi Pianure all'Oceano Artico.

Sarà un viaggio mediatico, con collegamenti radio e in livestreaming, e in diretta su Facebook.

Questo il link dove sarà possibile seguire tutti gli aggiornamenti http://www.facebook.com/groups/186600868082438/

"Ho tante curiosità e domande da soddisfare, sia sulla vita attuale nelle riserve indiane e Innuit, sia sulla caccia alle balene praticata in modo tradizionale dai popoli indigeni sull'Oceano Artico"dice la Milandri."Sono sempre accolta bene: mi tolgo le mie vesti di occidentale per indossare i panni

dei popoli più antichi della Terra e per assorbire la loro incredibile capacità di vivere a contatto con la natura"

Dopo la uscita del suo libro "Io e i Pigmei", edito da Polaris, che ha raccolto ottimi risultati di pubblico e di critica , Raffaella Milandri scriverà durante il suo imminente viaggio il prossimo libro.

"Io e i Pigmei? E' una storia incredibile, dove prendo il lettore per mano alla scoperta di scottanti verità, senza censure e senza buonismi"

Qui il link alla sua ultima partecipazione in Rai http://www.youtube.com/watch?v=UftvTztqXFA a Tg2 Insieme, condotto da Maria Concetta Mattei e Dario Celli

 

 

 

 

 
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L'ultimo multireportage per i diritti umani di Raffaella Milandri

Post n°3 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da corsarabionda
 
Foto di corsarabionda

 

  

 

Si preannuncia un evento molto seguito il multireportage-conferenza "Scomode verità: solidarietà e riflessione sui popoli indigeni", di Raffaella Milandri, che si terrà ad Ascoli Piceno il 31 ottobre.

"E' un incredibile viaggio che tocca vari popoli indigeni e feroci discriminazioni dei diritti umani

nonchè veri e propri genocidi. Per chi partecipa sarà come essere testimone oculare delle mie esperienze in solitaria " dice la Milandri.

 

Questo incontro con la fotografa umanitaria e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni

Raffaella Milandri è una piccola rassegna di scomode verità raccolte durante i suoi viaggi in solitaria nelle realtà tribali. Foto, filmati e interviste denunciano situazioni che sono state riportate anche al Commissariato per l’eliminazione delle Discriminazioni Razziali dell’ONU.

 

Attraverso mezzi di comunicazione e social network la Milandri lancia appelli, raccoglie firme e missive di denuncia da inviare a Presidenti e Ministri di diverse nazioni, tra cui anche Sonia Gandhi.

 

L'appuntamento, organizzato dal Lions Club Ascoli Piceno Urbs Turrita e in particolare dal Presidente Marisa Cozza.è per il 31 ottobre 2010 ore 17,30 ad Ascoli Piceno, alla Sala Docens in Piazza Roma 6, nell'occasione vi sarà la cerimonia per il conferimento della borsa di Studio "Simona Orlini". Una poesia di Andrea cacciavillani, poeta e scrittore molisano, è stata composta

in solidarietà ai popoli indigeni e sarà interpretata dall'artista Edoardo Vecchiola.

L'evento, proprio grazie al suo particolare rilievo umanitario, verrà segnalato dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Milistero per le Pari Opportunità.

 

Dagli indiani d'America, agli aborigeni australiani, agli indios amazzonici, ai boscimani del Kalahari, agli adivasi dell'India e tante altre etnie, questi popoli indigeni sono fratelli nel condividere una storia tragicamente simile.

 

Culture antiche, radicate alle loro terre ancestrali, tradizioni e linguaggi unici patrimonio dell'Umanità. Ogniqualvolta in queste terre, tutt'oggi, viene trovato un giacimento minerario-oro, diamanti, bauxite, carbone- o una risorsa da sfruttare-petrolio, foreste- incomincia la distruzione, la cancellazione, la persecuzione per questi popoli , in nome del "Progresso" .

 

Durante questo multireportage, tra gli altri popoli, si parlerà in particolare dei boscimani del Kalahari, allontanati con la forza dalle loro terre a causa di miniere di diamanti che, sulla base di un comunicato di ottobre 2010, hanno fatto registrare un surplus di 22 milioni di euro nelle casse del Botswana. " I boscimani rischiano l'estinzione, gli interessi in gioco sono troppo rilevanti" dice la Milandri e aggiunge: "Questo multireportage sarà in programmazione in alcune città italiane e sono disponibile a ulteriori divulgazioni presso scuole e associazioni: come testimone, io sono responsabile di verità che non vanno taciute"

 

"Solo l'informazione può salvarci" questo è il messaggio semplice e incisivo di Kumti Majhi, un leader tribale dell'Orissa , che è contenuto in un appello divulgato dalla fotografa .

 

La Milandri, recentemente adottata simbolicamente dalla tribù dei Crow, indiani d'America,

organizza i suoi viaggi in solitaria preferibilmente in fuoristrada,

ecco il link ad un filmato su Raffaella Milandri :

http://www.youreporter.it/video_Il_lavoro_di_testimone_e_attivista_per_i_diritti_umani_1

 

 

 

 

 
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Popoli indigeni e diritti umani: il caso -per ora- vittorioso di Niyamgiri, Orissa, India di Raffaella Milandri

Post n°2 pubblicato il 14 Settembre 2010 da corsarabionda
 
Foto di corsarabionda

<!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } A:link { so-language: zxx } -->

La storia dei popoli indigeni si ripete, ancora ed ancora.

Sempre si ripete, laddove c'è un popolo indigeno, pacifico, che vive a contatto con la natura,

felice dei prodotti della terra e e di uno stile di vita tradizionale senza ambire ad avere un McDonald's dietro l'angolo, un SUV parcheggiato sul retro di casa e un iPad

dalle mille funzioni.

Gente semplice, fiera, come potevano essere i nostri antenati.

Eppure, proprio per questa semplicità, invece di essere salvaguardati in quanto unici,

sono oggetto di discriminazioni razziali e,

spesso, di persecuzioni feroci; in particolare quando, nelle loro terre spesso

autentici paradisi terrestri-incontaminati, senza inquinamento, spesso anche senza quei fili

elettrici e telefonici che ovunque scorrono come cicatrici ed elementi alieni-

viene trovato un giacimento minerario-oro, diamanti, bauxite, carbone- o una risorsa

da sfruttare-petrolio, foreste.

Poco importa a governi e multinazionali di questi popoli, queste famiglie, queste

culture antiche che sono patrimonio dell'Umanità: lo abbiamo visto

nei secoli-indiani d'America, aborigeni australiani- e lo vediamo oggi-

boscimani, pigmei, adivasi, indios e tante etnie con l'unica colpa di vivere oggi

come centinaia, migliaia di anni fa. Un problema gravoso che riguarda molti popoli indigeni,

inoltre, è proprio la comunicazione: in molti casi intere etnie parlano solo la loro lingua specifica,

e solo pochissimi sanno comunicare attraverso la lingua inglese e internet. Per chi vuole manipolare, fuorviare, inviare una sbagliata informazione su queste etnie e cosa succede loro,

è un facile terreno imbrogliare le carte.

E queste etnie sono a rischio di estinzione: una volta fagocitati dal nostro "Progresso",

una volta allontanati dalle loro tradizioni e dalle loro terre ancestrali, cadono vittima di alcolismo,

depressione, AIDS, ad una velocità terribile ed impressionante di adeguamento alla nostra "civiltà".

"Sto investigando su alcune situazioni, tra cui i Boscimani del Kalahari-

da vicino, in alcuni casi mi assoggetto ai rischi che corre il testimone oculare di

un crimine" dice Raffaella Milandri.

"E' un vaso di Pandora orribile e devastante. Popoli che andrebbero subito protetti soggiacciono

a raggiri, ricatti, ingiustizie e crudeltà inimmaginabili. Oggetto di razzismo nei loro stessi

Paesi. " La storia-e il cinema-ci hanno fatto conoscere la storia degli indiani d'America,

messi nelle riserve dopo un genocidio spietato, oggi tuttora soggetti a leggi diverse.

Il 29 luglio scorso il Presidente Obama ha firmato il Tribal Law e Order Act:

una legge che permette finalmente alla polizia tribale di avere maggiori poteri e

una preparazione adeguata a portare giustizia nelle riserve.

http://www.youreporter.it/video_STOP_AI_CRIMINI_NELLE_RISERVE_INDIANE_1

Le statistiche dicono infatti che nelle riserve indiane degli Stati Uniti, ad oggi, il tasso di criminalità è dalle 2 alle 20 volte superiore che nel resto del Paese; un dato, ci si augura,

destinato a cambiare.

In Orissa, India, coesistono ben 63 etnie di popoli indigeni diverse, di cui alcune primitive.

"Le tribù Bonda e Dongria Khond, ad esempio, vivono tuttora su remote aree montane,

scendono a valle molto raramente. I loro costumi, le loro usanze si presentano incredibilmente intatti dopo migliaia di anni. L'impatto devastante con il "progresso" in questi casi va mediato

e centellinato, le loro preziose culture vanno preservate così come i loro linguaggi peculiari."

L'Orissa è un territorio caratterizzato proprio da questa massiccia presenza di popoli indigeni;

ma da pochi anni sono state messe a sfruttamento anche le numerose miniere di bauxite presenti.

Non solo quindi le miniere minacciano -ed in alcuni casi hanno già devastato-le terre ancestrali di questi popoli, ma le multinazionali-Vedanta e Posco- oltre all'estrazione compiono in loco anche la lavorazione della bauxite, che causa un pesante inquinamento dell'aria e delle falde acquifere.

E' il caso di Niyamgiri. Attorno a Niyamgiri Hill, una collina sacra a tutti gli abitanti della zona,

sorgono oltre 300 villaggi di tribù di Dongria Khond , Kutia, Kondh e altri popoli indigeni.

Oltre a casi di espropriazione illecita dei terreni, nei villaggi in pochi anni l'ambiente divenuto malsano ha generato molti casi di tumori della pelle, malattie polmonari, e malaria, con decessi e molte persone ammalate. C'è stata una moria di bestiame, le coltivazioni sono rovinate.

Fieri e combattivi, gli abitanti di Niyamgiri non demordono e lottano strenuamente per difendere

la loro terra, la loro vita. "Ho avuto modo di raccogliere molte testimonianze dalla gente

semplice dei villaggi, che con un incredibile sorriso amaro mi ha raccontato di arresti, torture,

soprusi, ricatti. In alcuni casi sospetti omicidi. Una forma più raffinata e sottile forse, ma molto simile a quella che ha portato gli indiani d'America ad essere quasi decimati." dice la Milandri.

"Mi hanno raccontato di come emissari di questa multinazionale, la Vedanta, vadano nei villaggi, offrendo alcolici, promettendo lavoro e nuove terre alla gente. Promesse mai mantenute. "

Attorno allo stabilimento, che occupa 62 kmq ed è in espansione, un muro di cinta che ha tagliato villaggi, distrutto case, e fatto sì che i bambini di alcuni villaggi ora debbano compiere, per andare a scuola, 8 km a piedi ogni mattina anzichè 1 km. Ironicamente, sui muri dello stabilimento, immagini che inneggiano ad un futuro migliore per tutti.

"Ho realizzato alcuni filmati di denuncia, con interviste ed appelli anche a Sonia Gandhi, di origini italiane. Questa gente semplice ma

fiera merita un aiuto. Il Governo indiano, che dà potere ai singoli Stati del Paese,

non riesce a monitorare la situazione in mano ai politici locali." All'inizio di luglio 2010

il tempio sulla collina sacra è stato distrutto proprio per indebolire quella fede indomita dei popoli

indigeni locali. Il 16 agosto 2010, il Comitato Saxena, preposto dal Governo indiano ad esaminare il caso Vedanta, ha emesso un report dove denuncia la Vedanta per la violazione in Niyamgiri del Forest Rights Act, una legge che protegge i popoli indigeni proprio da questi abusi sulle loro terre.

Un lume di speranza? Staremo a vedere. Il Governo Indiano, dopo aver visionato il Saxena Report, ha bloccato la Vedanta che però ancora scalpita e chiede nuovi terreni.

Come dice Kumti Majhi, a capo di una associazione di

oltre 10.000 abitanti di Niyamgiri "Solo la diffusione della informazione ci può salvare"

CHI E' RAFFAELLA MILANDRI
Viaggiatrice in solitaria e fotografa, Raffaella Milandri
si dedica principalmente alla “fotografia umanitaria” intesa come strumento di sensibilizzazione sul tema dei diritti umani e di problematiche sociali quali il lavoro minorile e la situazione femminile.
Sta portando avanti una campagna a difesa dei diritti umani dei popoli indigeni:

boscimani, pigmei, adivasi, aborigeni australiani. Con interviste e denunce anche scioccanti.

 

 
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