dedicata ai miei amici....
Ho amici che non sanno quanto sono miei amici. Non
percepiscono tutto l'amore che sento per loro né quanto siano necessari
per me. L'amicizia è un sentimento più nobile dell'amore. Questo
fa sì che il suo oggetto si divida tra altri affetti, mentre
l'amore è imprescindibile dalla gelosia, che non ammette rivalità. Potrei
sopportare, anche se non senza dolore, la morte di tutti i miei amori,
ma impazzirei se morissero tutti i miei amici! Anche quelli che non
capiscono quanto siano miei amici e quanto la mia
vita dipenda dalla loro esistenza...
Non cerco alcuni di loro, mi basta sapere che
esistono. Questa semplice condizione mi incoraggia a proseguire
la mia vita. Ma, proprio perché non li cerco con assiduità, non
posso dir loro quanto io li ami. Loro non mi crederebbero.
Molti di loro, leggendo adesso questa "crônica" non sanno di essere
inclusi nella sacra lista dei miei amici. Ma è delizioso che io sappia e
senta che li amo, anche se non lo dichiaro e non li cerco. E a volte,
quando li cerco, noto che loro non hanno la benché minima nozione di
quanto mi siano necessari, di quanto siano indispensabili al mio
equilibrio vitale, perché loro fanno parte del mondo che io
faticosamente ho costruito, e sono divenuti i pilastri del mio incanto
per la vita. Se uno di loro morisse io diventerei storto. Se tutti
morissero io crollerei. E' per questo che, a loro insaputa, io
prego per la loro vita. E mi vergogno perché questa mia
preghiera è in fondo rivolta al mio proprio benessere. Essa è forse il
frutto del mio egoismo. A volte mi ritrovo a pensare
intensamente a qualcuno di loro. Quando viaggio e sono di fronte a posti
meravigliosi, mi cade una lacrima perché non sono con me a condividere
quel piacere... Se qualcosa mi consuma e mi invecchia è perché
la furibonda ruota della vita non mi permette di avere sempre con
me, mentre parlo, mentre cammino, vivendo, tutti i miei amici, e
soprattutto quelli che solo sospettano o forse non sapranno mai che sono
miei amici. Un amico non si fa, si riconosce. [Vinìcius De Moraes)