quia.non

di amori traditi (1)


la mamma - povera donna - me lo diceva sempre, mogli e buoi dei paesi tuoi.  io no, niente. su tutta la linea. none mammà, nu m piac. io ho scelto lui, anche se per tanti anni è stato con un altro. e cosa vuoi che sia. l’ho trattato con i guanti, sempre li ho indossati. gli ho dato da bere, il bicchiere sempre pieno. e da quando l’ho incontrato l’ho portato sempre con me, ovunque. l’ho presentato a tutti. e lui, infame, lui appena ha visto quell’altro, non c’ha pensato su due volte: un colpo di fulmine, m’ha detto, un colpo di fulmine, ti rendi conto? infame, n’altra volta te lo voglio dire, ancora me la ricordo quella faccia da imbecille a spiegarmi, a vomitarmi parole addosso: ma perché non lo vuoi capire - continuava a ripetermi - perché? adesso mi piace lui e per capire bene devo passarci la notte insieme, andava sbraitando.ma sai che c’è, fai come cazzo ti pare. e che potevo rispondere? e s’è fermato con quel tipo, quel coso brutto. tutto sporco, poi.e me li sono immaginati appiccicati, con quell’altro che le mani gliele infilava dovunque. ma sì, è  quello che ti meriti, un ignorante, uno che non sa parlare nemmeno, che fa quello, il meccanico zozzo di grasso? se sei felice, va bene così per tutti.invece la mattina dopo mi chiama. voglio tornare da te, non so stare senza di te, ora l’ho capito.o r a l’ha capito, lo stronzo.sì, ora. ho dovuto farlo, cerca di capire. e di portare 300 euro. così la prossima volta impari a darmi pure l’olio.sti motorelli so’ bastardi