quia.non

di viaggi (ir)reali


ho votato questo governo e lo sostengo fino alla fine. però il signor clemente mastella non l’avrei voluto, è troppo abituato alle logiche paesanotte di favoritismi - le stesse che lo legano alla santa romana chiesa, diciamocelo una buona volta -  per servire le necessità di una nazione difficile. sarà che di questi tempi a ceppaloni il dipendente pubblico più alto in grado rimasto in piedi (non commissariata/indagata) è il guardiano del cimitero (nessun appartenente alla pletora mastelliana ha accettato un pur glorioso incarico come quello di custode dei morti: troppo astuti tutti, si saranno immaginati sedute di lavoro straordinario al momento della risurrezione degli estinti…), però non accetto il ricatto del pio clemente: i giudici lo inquisiscono, si dimette e priva il governo del sostegno dei miei parlamentari. il che, rigirato, significa che il nostro ha insistito (su con la memoria) per salire sul carro vincente, con l’obiettivo di legare la propria impunità al voto del suo partitino. sia…preparo la mia sacca per il viaggio, ci metto dentro la macchina fotografica e il timore che nessuna foto saprà ritrarre la mia meta per quello che è. e con questo saluto gli amici che trascorrono parte del loro tempo qui con me. nella sacca metto anche la speranza di trovare un paese migliore, dove - ad esempio - il capo dell’opposizione (nonché presidente di e di e di e ex di) non corteggia un ministro dimessosi per via di un’indagine giudiziaria che lo ha coinvolto insieme a gran parte della sua famiglia per (presunti, per ora) reati contro la pubblica amministrazione.la speranza di un mondo cambiato, quella non la considero nemmeno. altrimenti non andrei ad auschwitz.