quia.non

di colonie


il tempo immediatamente successivo ai vari vertici G8, G12, nonsoquantibagassasiete è quello che preferisco. perchè è quello delle riflessioni, è quello della sagra delle banalità, perchè è quello per ottenere ragione. senza valide obiezioni, per una volta. sì, perchè si fa un gran parlare di africa e di sostegno alle popolazioni del continente nero con stanziamenti di fondi che - se considerati in assoluto e non in relazione alla realtà cui sarebbero finalizzati - fanno venire il capogiro. ma si sa che parlare di africa fa etichetta sociale e rende condivisibili agli occhi dei più. un pò come avviene nei circoli più esclusivi di questo strano posto che è l'italia - lions clubs e altre sette simili -  dove l'africa coi suoi problemi di fame e miseria è l'antipasto della lauta cena che gli affiliati si apprestano a consumare. al contrario, rende banali ed egoisti, assolutamente poco social, predisporre un piano sanatorio per gli innumerevoli precari di questo paese. d'altra parte, si sa che il condono avviene solo per case, delitti e badanti degli aristoi. dei migliori.e poi bisogna fare i conti con il sentimento della nostalgia dell'epoca dell'impero e delle sue colonie, di quelli che andavano a civilizzare, costruire e governare le aride terre del sud del mondo. lo stesso sentimento che anima i potenti e le loro imbellettate signore, occhi lucidi di fronte alle macerie abruzzesi, stanziare fondi per garantisce la conquista meglio che una campagna di istruzione alla sopravvivenza.