quia.non

di razze


la caulerpa taxifolia, proprio lei. un'alga, in realtà, ma con una capacità di zonazione e conquista bentonica da far invidia ai vecchi pionieri dell'america occidentali (quanto mi piaccia il cionema di sergio leone è meglio che non lo dico se no finisce a parlare di claudia cardinale che quando entra in città le si spiega davanti un orizzonte poco immaginabile qualche  metro prima, che poi è lo stesso del tema di ennio morricone che le prime note non lasciano facilmente intuire l'ampiezza delle successive. altra storia...). in ogni caso, è incredibile notare come un'alga sappia diventare l'antagonista di una pianta superiore come la posidonia. non credo sia male, sai? nel senso che ritengo che le cose della natura debbano essere senza troppo uomo in mezzo, per quanto quella dell'introduzione di specie diverse sia un problema annoso e poco risolvibile. è così buffo, direi paradossale, razzisti nei confronti degli esseri umani e printi a chiudere ogni portonoe. e se non ci sono più i portono, printi a rimetterli su.mentre lasciamo le porte spalancate ad animali e vegetali che, di loro, mai si sarebbero immaginati di passare di qua! ma perchè, se tu fossi un animale o un vegetale, ci verresti in italia? no, dico in italia, dove calderoli e bossi tuonano contro le libertà civili e il signor berlusconi manipola le coscienze con l'accordo dei nuovi pedofili e il consenso del fido minzolini? no, io non ci verrei.(da una lettera a un'amica)