Per chi soffre

Venerdì Santo


Mano a mano che il tempo passa, si fa più netta, aumenta la consapevolezza del gap tra ciò che sento e ciò che dovrei/potrei sentire in diverse situazioni della vita.  La persona che ero prima non c'è più e questa che scrive  è in divenire : ogni giorno un passo.  Il confronto, la comunicazione con "l'altro" che prima era a "forze pari" nella normalità, ora - salvo pochi casi - diventa un'impresa faticosa perchè implica un costante controllo delle emozioni che si muovono dentro di me in osmosi con l'esterno e vengono stimolate dalla vita degli altri.  Devo tener alta la guardia sulle inconsapevoli - talvolta maldestre - provocazioni alla mia sensibilità ed evitare la "tonnara" di persone che non pensano a ciò che dicono e quindi possono ferirmi.  Il mondo è impreparato a comprendere e rispettare le persone che soffrono.  Ancor più in questa situazione spiccano coloro i quali si pongono con sensibilità ed empatia, interagendo con semplicità ed umanità.  La vita spirituale è la vera oasi di pace.