Per chi soffre

Montagne d'agosto


Parlare con qualcuno se non c'è continuità, se non si è in sintonia, è faticoso. Se Ti nomino, nel volto altrui accade qualcosa : la morte per alcuni è "imbarazzante".  E' un'impresa tenere a bada il pensiero, fare slalom tra gli argomenti ma è inevitabile ci sia qualcosa che riporti a Te.  Siamo come automobili, ognuna ha  la propria carrozzeria e un motore che esternamente non si vede, non se ne conoscono le condizioni anche se il mezzo si muove e apparentemente funziona. Se la macchina non va, ci dev'essere un meccanico che, alzato il cofano,  sappia mettere le mani dove occorre.  Tanta fragilità e problematiche irrisolte condizionano i comportamenti di molti ed il loro male si riversa su altre sponde.  7 Anni per capire che stiamo vivendo un'altra vita. Interagire in alcuni casi è come attraversare un campo minato.  Di noi parliamo poco e a noi si chiede poco o niente. Si pensa sia inopportuno o di ferire.  Si da forse per scontato non ci sia molto ormai da dire e solo in parte ciò è vero.  Molte parole vengono dai ricordi e i ricordi si allontanano nel tempo e diventano antiquariato.  Noi siamo nuovi e antichi contemporaneamente.  Potrebbe sembrare che io stia alzando un muro, in realtà cerco di spiegare innanzitutto a me stessa cosa accade nell'esperienza di questo dolore che stiamo facendo.  In me c'è la comprensione e l'affetto per chi  tenta di continuare a starci vicino, facendo come dice  il motto scout, del suo meglio.  Non biasimo chi si è allontanato per pudore o incapacità.  Rifletto, questo si, sulla poca umanità residua che pervade questo mondo di plastica.  Ogni giorno le cose accadono, si leggono sui giornali, ci si sofferma e si volta pagina.  Si vive, è vero, la propria vita e non si può portare a lungo sulle spalle anche la croce degli altri.  Il dolore e i suoi pensieri come certi animali, si riescono a tener meglio a bada in un recinto.  Il nostro recinto è la quotidianità, è in ciò che si deve fare, è nei piccoli gesti più o meno ripetitivi che scandiscono le giornate, è nelle semplici piccole gioie che ci regalano ancora un sorriso.  Ci saranno  montagne nuove da scalare, come quelle che ci ospitavano in Alto Adige, in agosto.  Altri tempi...... Ti ricordi?  Papà ed io stiamo facendo i "compiti per casa".  Aspettaci in cima.