Per chi soffre

Madre e figlio


Ti aspettavo. Preparare il nido non significava solo fare gli acquisti necessari. Pensavo alla mia infanzia, sentivo il bisogno di mettermi in discussione con lo scopo di far pulizia, d'essere - per quanto possibile - madre cosciente e consapevole del mio vissuto. Non volevo riversare su di te comportamenti che fossero legati a mie esperienze e reazioni ad eventuali problematiche irrisolte. Volevo essere una mamma responsabile, libera da antichi condizionamenti, sapendo che comunque avrei fatto nel percorso degli errori.  Sei nato. Tenero bimbo in culla, hai donato nel tempo dei tuoi progressi tanti sorrisi, gioia e soddisfazioni. Sei diventato un bambino buono, sensibile, intelligente. Grande osservatore, eri capace di stare da solo nella tua cameretta, concentrandoti su costruzioni ed oggetti. Generoso, amavi crescendo il gioco di squadra e facevi facilmente amicizia. Ti piaceva la musica, gli animali, la natura. Creativo, con un gran desiderio d'indipendenza, intraprendente, avevi molti interessi, sperimentavi. Scoprivi la passioni sportive delle figure adulte di riferimento per capire quali fossero quelle a te più affini. Era felicità conoscerti ed aiutarti a scoprire il mondo mentre io lo riscoprivo attravero le tue emozioni. Avevi doti fuori dal comune. Eri tenace in ciò che ti interessava davvero e poco propenso ad abbatterti nelle difficoltà : la mano della mamma doveva tramutarsi pian piano nella fiducia in te stesso. Io ti ho incoraggiato a fare le esperienze che desideravi, a superare le delusioni traendo da esse gli insegnamenti che ti potessero essere utili in futuro. Eri giudizioso, attento, riflessivo, garbato, gentile, elegante. Determinata a far crescere prima di tutto in te la persona che eri, non ho usato schemi mentali che ti precludessero ad esempio, a tempo debito, il saperti muovere in una cucina o l'essere in grado di scegliere indumenti per te stesso o il saper lavare qualcosa, se fosse stato necessario e cucire un bottone. Ogni famiglia ha la sua storia, non é stato tutto semplice, crescere non lo è mai.  Tu vivevi appieno la giovinezza ma nel tuo cercare c'erano già germogli di saggezza, quasi avessi fretta di far tante cose, capirti e capire gli altri. Così, passo dopo passo, dopo un idilliaco percorso  pianeggiante, apparvero nuovi paesaggi. Come brezza prima, poi con un vento impetuoso e tagliente, arrivò l'adolescenza per spezzare temporaneamente ed in apparenza la prima chiave di violino. Dopo sequenze armoniose, ecco suoni e timbri nuovi, toccate e fughe, stonature : dovevi allontanarti, trovare motivi per evolvere, percorrere la tua strada. Preoccupazioni, difficoltà, tanta fatica ma io aspettavo. Ciò che era stato seminato e la tua personale esperienza, unite, avrebbero realizzato un meraviglioso giardino fiorito : la tua e la nostra vita. Quel tempo stava arrivando.  Di nuovo c'era nel tuo dire "mamma" quel suono antico. Accadde in un giorno di sole come questo, in un pomeriggio tranquillo. Un attimo e ogni cosa, improvvisamente, come la conoscevamo, finì. Ora iniziavi ad insegnarmi tu l'Amore nuovo, come ancora non lo conoscevo. L' Amore "oltre". Oltre alle lacrime,  oltre alla possibilità di guardarti, di darti una carezza, di parlare. Scoprivo che il mondo spirituale e quello materiale erano contenuti entrambi e da sempre nell'Amore Infinito di Dio. In questo Amore, Luce nel Dono immenso ricevuto a Lourdes, potevamo, possiamo, potremo trovarci sempre e per sempre.