Per chi soffre

Altrove (Salmo 23)


Ricordo i volti, le voci, i gesti di tante persone care.  Penso a ciò che profumava davvero la tavola delle ricorrenze e delle feste.  Era l'amore assorbito dal sapiente lavoro di tante mani indaffarate. Nella casa dei miei nonni c'era un tepore avvolgente, quieto, rassicurante, colmo di bene, di storia, di tradizioni.  Se il Tuo tempo non fosse finito così presto, probabilmente ti saresti sposato, avresti avuto dei figli e noi saremmo diventati nonni.  Gioiose notizie di fiocchi rosa ed azzurri portano con sé  emozioni che riempiono il nostro cuore di tenerezza, nostalgia e pensieri.  Un acquisto, un dono per un nuovo nato, racchiude  la consapevolezza che non potremo mai farlo ai tuoi bambini.  Quando il treno si è fermato, siamo scesi tutti e tre. Per noi nessun futuro, nessun racconto né storia da tramandare, né tante altre meravigliose emozioni, consolazioni e conforto per i nonni che invecchiano e radici per chi rimane.  In questo esilio da ciò che anche per noi poteva essere normalità, viviamo con spirito pionieristico affrontando il nuovo ogni giorno, poiché gli stimoli che si ricevono dal prossimo devono essere continuamente tradotti e rielaborati nella realtà che adesso ci appartiene.  La Fede in Dio, la certezza del mondo ove sei e che per noi sarà, dà un senso a questa parte  di vita che ci resta.  L'inverno contiene la primavera.  Il "mai più qui" diventa "altrove con te", nel luogo in cui il male è già stato sconfitto.  Su pascoli erbosi riposeremo.... (Salmo 23)