Percorso di LUCE

GUARIRE CON LA CRONORIFLESSOLOGIA 2


Non bisogna sottovalutare le battaglie, che dobbiamo affrontare nel corso della nostra esistenza. Ilricordo persistente di queste lotte mina nel tempo le energie risanatrici del corpo e aprepericolosamente la strada alla malattia. Il risentimento inespresso per ingiustizie nei rapporti familiari oin ambiente di lavoro, il comportamento prevaricatore del partner o di un figlio adolescente, le continuee pressanti richieste di aiuto di genitori anziani, hanno la strisciante capacità di imporsi nel nostroorizzonte emotivo. Sono voci intrusive e persistenti, che turbinano senza sosta nella nostra menteaffaticata. La negativa percezione di non intravedere una fine a questi conflitti fiacca progressivamentele nostre risorse interiori.Con il passare del tempo diventa sempre più difficile arginare gli effetti di croniche aggressioni eopporre una sana, valida resistenza. In questo ciclopico tentativo di contrasto, la fisiologica tendenzaall’irrigidimento del nostro atteggiamento mentale condiziona negativamente la risposta corporea.L’immagine della corda, che si spezza per l’eccessiva tensione, riproduce degnamente gli effetti prodotti  
nel paesaggio somatico ed emotivo. Molto spesso la medicina occidentale, così meccanicistica erigorosamente schematica, si trova in serie difficoltà nell’affrontare in modo equilibrato e pertinente imali, che affliggono i pazienti. Se i sintomi lamentati non possono essere ricondotti nel rassicuranterecinto delle patologie descritte nei manuali, non trovano una corretta interpretazione e vengonocacciati nell’oscuro labirinto dei disturbi a matrice psicosomatica. Frequentemente i malesseri e i disagisofferti, spingono i poveri pazienti a umilianti e frustranti pellegrinaggi da una struttura clinica all’altra,da un luminare della medicina all’altro. Come denuncia il chirurgo americano Atul Gawande “…noimedici siamo consapevoli del fatto che, se vogliamo curare qualcuno, dobbiamo fare i conti più conquello che non sappiamo che con quello che sappiamo...