percorso ideale*

considerazioni personali sul mal di schiena


Diario di un mal di schiena... del mio mal di schiena!!Penserete che predico bene e razzolo male......è vero, mi sono lasciata prendere dagli eventi, quel tronco di siepe non voleva proprio venire via dal vaso...Mi sono ripetuta mentalmente tutti le cose che dico a voi: usare posizioni sicure, proteggere la schiena con pancia in dentro e chiappe strette; usare le gambe... ma quando sono arrivata all'ultimo e sentivo che ce la stavo facendo, ho messo da parte ogni buon senso e ho tirato e tirato e tirato ancora un pochino... ma 'ste radici proprio là volevano restare ...Naturalmente ci ho provato ancora un paio di volte... e intanto si sono fatte le otto di sera; era sabato  e per la prima volta c'era un'aria tiepida di primavera con una leggera brezza (che è andata dritto dritto sulla schiena leggermente scoperta)Alla fine non ce l'ho fatta e ho chiamato Paolo il quale, in un batter d'occhio (però  l'avevo smollato io! vero?), oplà! Fatto.Perché non l'ho chiamato prima? Mi ritrovo spesso a pensare che non tutti i mali vengono per nuocere...(però ora questa schiena in realtà mi nuoce davvero!)Dov'è il lato positivo della faccenda? Sta nel fatto di poter provare in prima persona, i miei stessi consigli, quelli che rivolgo sempre a voi. Funzioneranno?  Prima di tutto so quando è successso e quale è stato il movimento sbagliato e le concause (in questi giorni ho anche trasportato  dei pacchi  scomodi e abbastanza pesanti)Ho fatto mente locale e ho provato alcuni esercizi di allungamento per capire esattamente quale dei muscoli di cui abbiamo parlato sia il principale responsabile.Per sicurezza sono andata a vedere tra le foto del blog il disegno dei muscoli, per verificare  dove si inseriscono sull'apparato scheletrico. L'ho individuato: è il quadrato dei lombi!Ho eseguito esercizi specifici con calma, concentrandomi sulla espirazione: quando l'aria esce i muscoli si rilassano, si allungano.Le mie considerazioni finora confermano quanto vi ho sempre insegnato e ricordato. Tra queste sottolineo:-i miei movimenti sono più lenti, più prudenti. E' bello ascoltare il corpo che mi dice come muovermi. Per me insegnante è una verifica degli esercizi antalgici che vi propongo, per voi allievi dovrebbe essere il punto di partenza per un'esecuzione corretta.Il motivo per cui ci si muove lentamente è ovvio: per evitare una brusca contrazione dei muscoli già retratti, per avere il tempo di fermarsi prima di sentire male. In questo caso l dolore, se sopportabile, è un alleato. Così non ho preso antinfiammatori, perché non sentendo dolore, avrei rischiato di esagerare.-il colpo di tosse e lo starnuto  sono incontrollabili : se tengo la posizione di sicurezza (addominali e glutei contratti) riduco, attenuo quella contrazione repentina che scatena le fitte, ma non riesco ad isolare completamente la posizione, perché in realtà la zona è già contratta e dolorante. Le posizioni più sicure sono con le ginocchia al petto o "a uovo".-durante e dopo l'esercizio di allungamento sento che il muscolo si è effettivamente rilasciato, ma non appena mi tolgo dalla posizione, eseguendo per esempio l'esercizio dall'altra parte, al ritorno sul lato dolorante il muscolo si è "rattrappito" (=accorciato=contrattura antalgica) un'altra volta e devo ricominciare daccapo, con la stessa lentezza e prudenza che di solito si utilizza solo alla prima esecuzione. Per questo lo chiamano muscolo ostinato!--> la sensazione è quella di quando ci viene un crampo al piede, non appena passa al primo accenno di flessione del piede ritorna forte più di prima.-muovermi dolcemente mi fa bene, stare seduta mi fa male (il mio corpo mi sta dicendo cosa devo fare per guarire)-talvolta mi accorgo che esagero con la postura antalgica: tendo a stare un po' curva anche se non ce n'è davvero bisogno. Cerco di correggermi tornando lentamente nella mia posizione abituale --> attenti perché è proprio questa tendenza ad esagerare le posizioni antalgiche  che porta agli schemi motori disfunzionali (che a loro volta scatenano una serie di altri disturbi)Sento che migliora. Poco alla volta, molto poco, devo avere pazienza e soprattutto non fare altri movimenti sbagliati, perché la mia schiena credo avrebbe sopportato un piccolo trauma.Se l'avessi lasciata in pace per qualche giorno sono convinta che avrei contenuto il danno.    Ho commesso questo secondo errore: mi sono sopravvalutata, o meglio: non mi sono ascoltata! State attenti!! Imparate dagli sbagli !! Ciao ale*