Il vento del perdono

Frammenti di un ritorno


Improvvisamente la voce dello speaker annunciò: ”Milano, stazione centrale….”; lo vide scendere dalla carrozza impeccabile nei suoi vestiti di sartoria, con la stanchezza nelle pieghe del volto, dopo aver attraversato un quarto d’Europa, incontrato mille persone, lottato con forza mostrando la sua dura corazza.”Buttala via adesso quella corazza…” pensò lei, in un impeto di tenerezza.La sua voce da sola bastava a provocarle un sussulto, un brivido che scivolava dal collo fin giù giù nel profondo. "Eccomi….” un sussurro e nient’altro. Non disse altro, solo un lungo bacio, la sua stretta al piccolo corpo in un’aderenza quasi perfetta. Mille piccoli baci, le sue labbra sul collo, mentre le sue mani frugavano ansiose fra i suoi capelli. "Ti voglio con me la prossima settimana, prendi le ferie ed accompagnami nel mio viaggio di lavoro". Annuì teneramente e lo baciò, ad occhi chiusi, consapevole di quella nuova solitudine….