Il vento del perdono
La vita e le sue strane circostanzeIl piccolo bambino, soffiava sul gelato.
Aveva notato che ad ogni soffio qualcosa si spostava; cercava di mantenere il controllo delle gocce, ma loro inesorabili strisciavano lungo il cono sporcandogli la mano.
Si mise a piangere cercando, negli occhi assenti dei grandi un aiuto al suo inspiegabile senso d’affanno.
Vide allora, e solo allora, una mano che dolcemente gli accarezzò il viso; il bimbo non vide null’altro, non sentì voce.... nessun’altra immagine.
Crebbe così .... aspettando di ritrovare ........... la dolcezza ....... di un istante.
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Sono seduto dinnanzi al mondo, un mondo che sempre avrei voluto vedere con te, e che tante volte, forse, ho visto con i tuoi occhi.
E i pensieri mi portano a te, l'inchiostro mi porta a te, questo desiderio mi lega a te.
A te, a cui scrivo questa lettera senza inizio né fine, senza un perché e senza una ragione...... e ti scrivo perché so che sei come me, perché so che ami con la mia stessa intensità, che ami con le mie stesse parole che ogni tanto mi rubi, che ami della stessa euforia e della stessa delusione con cui io amo colei che rincorre altre nuvole in cieli più grandi di quelli che io posso donarle.
Ti scrivo, perché nel tumulto di parole non dette, ho accarezzato le tue idee.
Tu che conosci il dolore di un amore rincorso, tu che conosci il sorriso di lunghe ore al telefono. Tu che, come me, prometti a te stessa che mai più ti spoglierai di quella corazza impermeabile che ci ripara dall'amore che “fa male”.
Tu che come me fingi talvolta di credere di essere immune, ma che poi, neppure sai come, ti accorgi che a nulla serve incatenare i sentimenti, dinnanzi ad un sorriso che fa illuminare il cuore...
Tu che come me sei oltre la barricata, ma dalla parte opposta...
Tu, cui non ho più chiesto nulla, convinto, chissà perché, che la paura ti avesse davvero reso così forte….
Tu ... di cui mai ho pensato che la vita avrebbe potuto farti cambiare idea,
che ti avesse d'improvviso illuminato quelle strade che avevi spento da tempo...
Tu... che sei stata il mio esempio di coraggio,
Tu...che ti ho creduto in grado di vedere le luci del mio cuore,...
Tu... che ti ho dipinto come un quadro irreale,
Tu... a cui ho dato quel miscuglio di me, presuntuosamente convinto che in quell'affetto,
forse nei momenti tristi, ti saresti rifugiata,
Tu... a cui ho accarezzato la testa quando mi dicevi “sono triste” pensando che in quel momento avrei potuto, forse, scacciare la tua tristezza...
Tu... compagna di discorsi al telefono,
Tu... amica che come me, sei pronta a salire sulla tua macchina e correre da chi sa farti brillare il cuore, magari forse, solo per lo scintillio di un momento...
Tu.. che hai pensieri uguali ai miei,
Tu... dolce amica di un'amicizia che è pur sempre amore.… e di un amore che è per sempre amicizia.
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Giù in cantina, tra i vecchi libri ho trovato i miei quaderni ingialliti dal tempo ,come se il tempo in quel momento non fosse mai passato.
Sono tornato bambino e per un momento mi sono ritrovato con i miei vecchi amici, ho giocato , scherzato e riso con loro, come solo allora sapevo fare.
Il tempo è passato ma i ricordi No.
Io sono ancora bambino e sogno ancora, come tanto tempo fa…..
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Ti ho incontrata, tra i fili di una ragnatela invisibile, e mai avrei pensato d'incontrare il calore di un cuore.
Ti ho incontrata per caso, così come per caso trovi conchiglie bianche su una spiaggia colorata d'estate.
Ti ho incontrata per caso, in un giorno né buono né cattivo, un giorno, un pezzo di vita.
Ti ho incontrata, per caso...
E i miei occhi hanno sorriso, vivendo un'emozione, quell'emozione……..
Ti ho incontrata per caso ed è stato... sincerità, emozioni, poesia.
Ed è stato... Stare bene. Senza volto, senza voce, senza domani.
Ma la voce di dentro non la puoi confondere... mai.
T'ho incontrata per caso... Ma i casi della vita sono ancora per me un mistero. Mi aggrappo ai fili della ragnatela. Musica. Ora è musica questa vibrante emozione.
E a te, che ho incontrato per caso, vorrei stringere la mano e donare le margherite del mio prato………..
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Lei veniva dalla terra,
lui veniva dal mare,
provarono ad incontrarsi su di un'isola
ma a lui mancava la terra,
per lei era troppo il mare.
Lei poggiò una mano sugli occhi di lui
lui fece lo stesso con gli occhi di lei.
restava il profumo del mare,
il suono delle onde,
rimaneva la consistenza della terra,
il profumo dell'erba……
non un pò di più
non un pò di meno
quanto bastava per potersi incontrare
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... il viaggio non finisce mai.
Solo i viaggiatori finiscono.
E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero.
Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le foglie verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio, sempre...
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E’ vissuto un tempo in un paese sconosciuto un uomo che non ricordo...
lui cercava la strada per una meta sconosciuta, una città che non si trovava da nessuna parte sulle carte geografiche...
si fermò a chiedere informazioni nella piazza, e tutti parevano avere una risposta...
"gira a destra e poi sempre dritto" gli disse una ragazza...
"a sinistra, poi ancora a sinistra e poi, al semaforo, a destra", fece un altro...
"ma che" ribatté un uomo sicuro, "vai sempre dritto che fai prima"...
Confuso da tante contraddizioni, si rivolse all'ultima persona che stava in disparte e in silenzio...
"e tu?" le chiese, "non puoi aiutarmi?"
"io" rispose la ragazza, "a dire il vero, non lo so..."
il viaggiatore sorrise, "forse allora sono finalmente arrivato..."
e le sedette accanto.……….
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A ridere si rischia di apparire pazzi.
A piangere si rischia di apparire sentimentali.
A cercare gli altri si rischia di rimanere coinvolti.
A esprimere i propri sentimenti si rischia di essere respinti.
A esporre i propri sogni di fronte a tutti si rischia il ridicolo.
Ad amare si rischia di non essere corrisposti.
A continuare, pur con pronostici sfavorevoli, si rischia la sconfitta.
Ma bisogna saper correre dei rischi perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla.
Quelli che non rischiano nulla
non fanno nulla,
non hanno nulla,
non sono nulla.
E' possibile che evitino di soffrire,
ma non possono imparare, sentire, cambiare, crescere od amare.
Solo chi rischia è libero.
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Il bacio è uno scherzo delizioso concepito dalla natura per togliere la parola quando la parola diventa superflua
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“Il peggio quando si invecchia è che si resta giovani”
(Jean Cocteau).
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.
Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare
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Inviato da: profilo_femminile
il 21/03/2012 alle 13:00
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il 12/03/2012 alle 13:30
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il 12/03/2012 alle 13:10
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il 10/03/2012 alle 09:21
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