la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - fluttuare ma cercando un senso


Andare a piedi vuol dire portare alla luce le infinite pratiche “invisibili” di esistenza, strategie di adattamento e superamento delle difficoltà che la città inspiegabile offre ai suoi abitanti. Oppure se preferite la differenza che corre tra aver letto e imparato tutto quello che è stato scritto sulla Pietà di Michelangelo invece averla vista, aver sentito il suono dell’ambiente che la circonda, aver respirato l’odore dell’aria che la circonda. L’attraversamento della città dona la speranza che sia utile e fruibile nella direzione di una ricongiunzione di tecnica e sentimento.Un attraversamento è una critica della società capitalistica che è quella in cui, per caso, siamo nati e viviamo,ora e qua; se fossimo nell’Unione Sovietica sarebbe stata una critica del sistema sovietico così come se fossimo tra i Dogon sarebbe una critica dell’organizzazione sociale Dogon. Anche se, devo confessare, a questi ultimi va la mia simpatia.Perché critica? Perché il capitale vuole “normare” lo spazio tempo e uniformarlo a criteri da “dispositivo” (nozione presa a prestito da M.Foucault, Nascita della clinica,1969; P. Bourdieu, La distinzione. Critica sociale del gusto, 1983). Un dispositivo è un regime di pratiche, una tecnologia sociale e insieme la prescrizione che per giudizi, costruzioni, eliminazioni o censure dell’esistente tende a creare un habitus. Da questo punto di vista un centro commerciale non differisce dalla zona dell’Auditorium, del Maxxi e della prossima ristrutturazione del Palazzetto dello Sport di Nervi.. Lo “sguardo normativo” che precede il dispositivo ora opera per modificare le vecchie periferie e muoversi a piedi vuol dire per me derogare dallo “sguardo normativo” del potere. Da qua l’odio che i “normati” e il potere nutrono verso storni, nomadi e barboni: ciò che è nomade è bello e pittoresco ma se si insedia caca, sporca, puzza e, principalmente, fa calare il valore degli immobili. Quindi vanno respinti-sospinti verso nuove periferie (dove già vivono degli sfigati: che se la vedessero tra sfigati, dunque). Ancora (e probabilmente sempre) alligna nel cuore più profondo degli interventi in città il desiderio di rieducare gli abitanti a nuovi valori tramite nuovi spazi ereditata dal Movimento Moderno in salsa fascista, coloniale e repressiva.