la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - fluttuare ma cercando un senso


Il mio corpo – e io non posso farci nulla – non è calato in una varietà unica e specifica. Nello spazio euclideo lavora ma vi lavora e basta. In realtà vede in uno spazio proiettivo; tocca, carezza e maneggia in una varietà topologica. Soffre in un’altra, sente e comunica in un’altra ancora e può andare avanti quanto vuole. Lo spazio euclideo fu scelto nelle nostre culture del lavoro: lo spazio del muratore, dell’agrimensore, dell’architetto, lo spazio dell'esattezza della lunghezza dei tubi e dei fili, delle carte catastali... Il mio corpo non è calato in uno spazio unico, bensì nella difficile intersezione di questa numerosa famiglia di spazi; nell’insieme delle connessioni e dei collegamenti da praticare tra queste varietà di spazi. Non si tratta di un dato, di qualcosa che è sempre là. Questa intersezione, questi collegamenti sono sempre da costruire e in perenne mutazione. E chi manca di questa costruzione verrà generalmente detto malato. Il suo corpo esplode a causa di una de connessione di spazi.Io credo che queste connessioni imposte possano essere decostruite e ricostruite in maniera consona all’essere umani qua e ora per via artistica.