la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - Essere romani, essere piemontesi


Quando arrivarono i Piemontesi in questa città la trovarono piena di chiese e di magnifici palazzi circondati da un dedalo di viuzze e vicoli formati da case e casupole tirate su appoggiandosi l’una alle altre. Nessuno ha mai pensato sul serio che la plebe romana potesse sollevarsi e insorgere (anche se poi successe circa duecento anni dopo) ma per evitare futuri malintesi, e anche alla luce dell’esperienza della Comune di Parigi, gli invasori decisero che tutti i nuovi quartieri della Capitale nati dall’espansione della città verso l’Esquilino e Monti o Prati di Castello dovessero essere rigorosamente ortogonali, con viali ampi in cui fosse difficile erigere barricate. In fondo dicevano gli ingegneri, i ragionieri e gli incompiuti del nord, fieri del loro Politecnico, anche la Roma antica era stata ortogonale. E, naturalmente, sbagliavano. “D’altra parte – insistevano i ragionieri – come si fa a trovarsi in strade dove hai i numeri civici identici sui due lati della strada. E’ meglio avere i numeri pari da un lato e i dispari dall’altro”. Ma lo spirito che caratterizza il luogo sopravvive anche alle pianificazioni. Come una mano di vernice può mascherare ma non nascondere la vera natura di un muro, così la piemontese, pomposa via Cavour non può evitare che le immediatamente adiacenti via Madonna dei Monti e via del Buonconsiglio conservino la doppia numerazione su entrambi i lati. Con buona pace di tutti ci sono, nelle due strade, due numeri uno, due numeri due, due numeri tre e via dicendo. Così se vuoi veramente trovare qualcosa o qualcuno lo devi volere sul serio e chiedere. (Roma condivide questa caratteristica con Venezia e Tokio)