la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - patafisica della mia città


Anche le città si possono giudicare come gli uomini da quello che non si vede meglio che da quanto si mostra al sole. Vi sono città come Roma, Napoli, Atene, Cairo, Costantinopoli, che, a camminarvi, il suolo sembra rimbombare sotto i passi per le rovine che nasconde di civiltà seppellite. Solo con un taglio profondo nel terreno s’arriva al sodo  e si è appagati perché, sfoglia e sfoglia, decifra e decifra, s’è giunti finalmente alla pagina uno, la pagina bianca da cui tutto ha inizio. Per questo amo di Roma anche la terra su cui è fondata: il tufo magro e giallo color della scarlattina, resto delle ceneri e dei lapilli di uno spento vulcano compressi nei millenni, la pozzolana rossa come il sangue rappreso o come il vino locale, l’argilla viscosa lavata dalle falde d’acqua continua come nelle viscere di San Clemente. Ho visto così scavare la terra nei Fori e nel Palatino ogni volta con un sussulto al cuore come quelli generati dai sogni che ritornano senza chiarezza.