la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - Anna e la patafisica


Immagina, Anna… per favore,  immagina per me una donna che sta guidando in città mentre si fa la sera. In questo momento è ferma al semaforo: non ha fretta, sta pensando alla serata che verrà, alla voglia che ha di sentirsi al femminile,. Getta un’occhiata allo specchietto e prova come starebbe con capelli raccolti: il gesto più antico del mondo, quello che Venere fece nel mondo di prima della nascita del mondo. Poi guarda fuori: il sole sta risalendo la parte più alta dei palazzi, li incendia con un colore di fiamma, di colatura d’uovo, mentre la luce qua in strada è azzurroverde. Lo sguardo si fa vagabondo e aiuta a scoprire tante cose che di solito non si vedono: i mezzi muri ciechi, adesso di fuoco arancione, che segnano la differenza di livello fra un palazzo e l’altro. Com’è che nessuno li nota mai? Forse non sono loro che sono ciechi ma lo siamo noi a loro. E poi…oh ma quella è un’altana, aperta ai venti che vengono dai quattro angoli del mondo… e quella nuvola, piccola, coperta per metà dallo spigolo della chiesa? L’istante irripetibile della forma di quella nuvola in quell’istante e lo stile della chiesa fissato per l’eterno. Come scivolano a quest’ora le cose…e come gira il motore…fa scivolare la macchina senza sforzo. Di niente si può essere sicuri questa sera, per fortuna, se non di una cosa: in quella luce azzurro verde che si fa sempre più scura, là si annida il mistero morbido, setoso, avvolgente e struggente che chiamano femminilità…