la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - lo sguardo patafisico su Medusa


Scrivere è un’attività anche pratica. Col passare degli anni ho capito che cercavo di cogliere una sintonia tra il movimento spettacolare del mondo, ora tragico ora drammatico ora grottesco, e il mio ritmo interiore, quello che mi spingeva a scrivere. Seguendo l’intuito ho smesso di cercare l’equilibrio nell’aspetto psicologico, troppo facile in questo caso restare impantanati nell’opacità nella pesantezza del mondo, qualità del mondo che facilmente restano appiccicate alla scrittura. Opacità e pesantezza sono le qualità che, come lo sguardo di Medusa, degradano l’arte in un processo di irrigidimento e irresoluzione: Medusa e il corteggio delle Graie sono l’archetipo ancestrale delle figure mitiche irrisolte. Immaginiamo Cezanne o Picasso non usare più il pennello e mettersi a fare collage o Montale che invece i esplorare la vastità semantica delle parole chiave di D’Annunzio si limitasse a fare copia e incolla coi suoi versi. No, evidentemente. Se volevo che quella sostanza fosse la mia dovevo trovare qualcosa di altro che facesse da punto di equilibrio. Alla fine l’ho trovato nel ritmo del mio respiro. Ho scoperto che si accorda con grande semplicità al ritmo della scrittura a penna: il respiro influenza la scrittura e la scrittura influenza il respiro. Naturalmente la prima stesura è redatta a penna su carta e la penna è una Uniball Jetstream a gel (linea marrone e non nera).