la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - scrittura patafisica


L'ultima grande invenzione della letteratura è stata compiuta da Jorge Luis Borges ed è stata l'invenzione di se stesso come narratore. A quarant'anni ha superto il blocco che gli impediva di scrivere qualcosa che non fosse un saggio: l'idea di Borges è stata di fingere che il libro che stava scrivendo era già stato scritto da un altro, un ipotetico autore sconosciuto, di un'altra lingua, un'altra cultura. Un vertiginoso gioco di specchi, una vera e propria mise en abyme. Il narratore fittizio narra di un continente perduto chiamato Lemuria i cui abitanti sopravvivone continuando strani riti privi di senso, immagini pallide e distorte di forme culturali svuotate e prive di significato, L'aver subito il taglio delle radici culturali, almeno per quanti sostenevano di averne, rende gli abitanti di questo mondo d'illusione privo di direzione, la loro deprivazione culturale li rende aggressivi verso ogni forma di indipendenza o di innovazione di pensiero condizionandone anche la vita associativa e riproduttiva. La cosa che vale la pena di sottolineare è che Borges delinea questo mondo cupo e dolente dove il riso si ghiaccia e si risolve in rancore e controllo con una prosa ariosa e cristallina, leggera e sobria, basandone il procedere sul ritmo: la prima grande letteratura potenziale.