la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - patafisics memories


C’è una lunga e larga strada che, come un serpente, con dolce discesa morbida scende da piazza Ungheria verso il Parco di Villa Glori nel quartiere Parioli a Roma. Circa a metà della strada sorge sulla destra un palazzo, sulla destra scendendo, quello di fronte alla scuola delle monache spagnole, quelle temute da tutti i bambini del quartiere per la loro severità e usate come spauracchio dai genitori. E` il numero civico 60. E` il numero civico 60. Se saliamo con lo sguardo verso il terzo piano vedremo che le finestre che ci interessano sono tutte spente adesso. Uno dei due fratelli sta spingendosi lungo il corridoio buio con i piedi nudi e le scarpe in mano per non far rumore. Si muoveva con la dovuta cautela ma anche con sicurezza: il suo corpo aveva memorizzato la posizione di sedie, etager e cassapanche. D’altra parte il corridoio che correva lungo tutta la casa non aveva finestre: prendeva un poco di luce solo dalle stanze aperte restando di fatto in una perpetua penombra. Da un lato stavano le stanze da letto, il living la zona pranzo, lo studio e giù in fondo, ma sempre chiuso e con l’accesso interdetto i ragazzi, il salotto. Dall’altro lato del corridoio i servizi: la cucina, i bagni, la cosiddetta stanzetta in cui dormiva la donna di servizio e il ripostiglio: altra stanza interdetta perché oltre la dispensa conteneva tutto quello che veniva considerato pericoloso per i ragazzi. Lungo le pareti correvano a vista i tubi dell’acqua del riscaldamento. All’ingresso la stufa a carbone che d’inverno andava alimentata in continuazione.Il ragazzo era arrivato quasi alla porta che dall’ombra emerse il fratello minore completamente vestito:” O mi porti con te o strillo” sussurrò. “parla piano, stronzo e muoviti”