la mappa è il mondo

Cronache della Nuova Era VI


C’è sempre un momento in cui le cose convulse si placano. In quel momento L. sente che il respiro si fa libero, aperto, e che l’aria che tira dentro ha un buon profumo e che la testa si sgombra e che gli viene da sorridere. Vittoria lo fissa e sorride al vederlo sorridere. “Quando è che hai deciso tutto?” “Sai qual è stata la prima cosa che mi ha colpita di te? Quando sei entrato in aula con le buste della spesa. Mi sono chiesta dove ero capitata: non l’avevo mai vista in vita mia una cosa del genere. E poi proprio là, dove sono tutti spocchiosi sacerdoti di qualche cosa”. “Ma dai, le buste della spesa?” “Ma no, quella è una cosa comica. Mica sono scema. E’ stato quando hai parlato della bellezza; questa cosa che la bellezza è contraddittoria …” “Ma non è la bellezza che è contraddittoria, sono i tentativi di definirla che lo sono… Per questo i Lemuri sono tanto infantili nel loro agitarsi…” “Ma sì, non rompere, volevo dire che m’è piaciuto che anche se non possiamo definirla noi sappiamo che c’è e che per raggiungerla dobbiamo partire da noi stessi, dai nostri sensi, dal nostro corpo…” “E dalla coscienza di esserci e di non aver paura di volare nel buio…” “Corpo e spazio, ma non solo linee di forza.. ho capito che conosco il mio corpo in maniera incompleta, che in realtà non mi ero mai posta il problema di conoscerlo veramente. E poi pensavo di voer solo ritrarlo ed esercitare la mano… “ “E’ successo così anche per me..” “Dì un po’, ma ‘sto sms?” “Ma di cosa ti impicci? E’ il mio telefonino” “Leggi” dice Vittoria “Stasera, in questo fazzoletto di verde: io, la lampada antizanzare sul tavolo, un libro, l’agenda, un squadernino e una penna, una tazza di camomilla, lo smalto per le unghie e te, nella testa e dentro di me… Letto e ora?”    Vittoria annuisce: “E ora è arrivato il momento di cancellarlo” dice sorridendo “L’arte nuova cancella il passato e guarda avanti”.