la mappa è il mondo

Parole minime


LibertàIl mio amico, collega, sodale di lvoro e, non per cola sua, mio discente, mi chiede di entrare un poco nei territori semnantici dei termini "maestro" e "mentore" ma, come dice non in maniera tecnica, così giusto per superare un poco i confini della vulgata. Lui sa che le amppe si tracciano da soli ma entrambi sappiamo che ogni tanto è bello confrontarsi sul cammino fatto e confrontare anche le esperienze fatte. Io ho avuti molti maestri ma un solo mentore. Tra i maestri che ricordo con stima e con affetto ci sono Garroni, Menna e Segre. Rigore, inflessibilità logica e trasparenza di pensiero: se mai ti fosdse venuto in mente di confutare qualcuna delle loro tesi sapevi che avresti dovuto studiare per tutta la vita ma sapevi anche il confronto sarebbe stato leale e fatto vedendo in me, uno studente indisciplinato, presuntuoso e furente, una possibilità di procedere nel pensiero. Questi sono i maestri solidi, forti, che insegnano a muoversi nelle regole con dedizione e disciplina. I maestri pongono sempre la nuova verità possibile sempre all'oritzzonte, più o meno dove le ideologie collocano l'Utopia. In quegli stessi anni mi è capitato di lavorare in una trasmissione alla radio in cui, tra gli autori, c'era Malerba. Ambiente piacevole, lavoro duro, bellissime chiacchierate nei momenti liberi. Un bel giorno trovai il coraggio di scodellargli un manoscritto sul tavolo di lavoro chiedendogli di leggerlo e di darmi un giudizio. "Mi chiedevo quando ti saresti deciso" disse solo.Qualche tempo dopo mi torna il manoscritto tutto pieno di orecchiette e appunti a penna. Cominciai a sfogliare e trovai una serie di "Perché dici questo, qual'è il vero motivo"; "E' proprio questo che volevi dire?" "Sono proprio queste le parole con cui volevi derlo?".Rimasi disorientato anche un po' incazzato e anche deluso. Non dico che mi aspettassi la candidatura al Nobel.... Poi ripensai a tutte le conversazioni fatte in cui mi raccontava del "Secondo Orizzonte", delle cose che con attenzione e sensibilità si possono percepire nel parlato dell'epoca, delle piccole verità che emanano segnalli labil, delle connessioni imprevedibili che possono generarsi tra le cose e le persone generando storie sfolgoranti. Della necessità di cercare dentro di noi queste cose , che questa è la nostra quete e che se gli strumenti non ci sono allora dobbiamo farceli da soli questi strumenti. Malerba fu più di un maestro, fu un mentore perché non mi insegnò a seguire le regole ma a conoscerle per superarle e trovare le mie: quelle a cui solo io potevo rispondere.