la mappa è il mondo

Parole minile


Libertà (spirituale)Il girono in cui compii il mio diciassettesimo compleanno dichiarai guerra al mondo. Il mondo non se ne curò molto e fece male perché nel giro di poco tempo milioni di giovani, in ogni paese di ogni continente, fecero la mia stessa cosa. Naturalmente fare guerra al mondo era un'attività molto impegnativa, diciamo pure a tempo pieno, che richiedeva incontri, assemblee, decisioni, proteste e occupazioni. Al contrario di molti altri però a me non interessava l'Utopia che si colloca sempre sulla linea dell'Orizzonte e, nonostante tutta la sua dolcezza, per quanto tu possa camminare rimane sempre all'orizzonte. A me interessava che da una critica forte, strutturata e condivisa uscissero delle idee pratiche e concrete che aumentassero le libertà di tutti a cominciare dal bisogno.Proprio in quel periodo, mentre ero in Francia, incontrai i Situazionisti per cui la situazione, in reazione alla società dello spettacolo (dove sono le immagini a mediare i rapporti sociali tra individui: basta domandarsi qual'è la funzione sociale della Boschi?), è una dimensione dell'accadere che implica una forte esperienza del presente e che implica una certa coincidenza tra libertà e destino. Niente a che vedere con la spontanea e vitalistica esplosione dell'io legta all'epoca ma neanche l'iirreggimentarsi in qualche struttura di derivazione leninista