unA puLce poleMica

La disobbedienza ha bisogno di padroni


Le regole come imposizioni non mi sono mai piaciute. Non credo di averne mai seguita qualcuna. Sono sempre stato uno spirito libero o una pecora nera a seconda delle interpretazioni. Ho sempre creduto che le regole in fondo, fossero fatte per essere messe in discussione, perché nessuna è da considerarsi universale. Per essere smantellate, perché nulla è precostituito. Per essere  infrante, perché è l’impossibilità di agire che crea il deterrente alle azioni stesse. E mi sono sempre presa la responsabilità delle conseguenze di una vita così “sregolata”. Eppure, ho sbagliato. Perché la vita è fatta anche di quelle regole non convenzionali e che facciamo nostre a tal punto che siamo indotti, inconsapevolmente, a seguirle. E tutto ciò che crediamo di fare per sentirci al di sopra delle parti, per non prendere facili posizioni, per sentirsi liberi di scegliere, per avvalorare i nostri diritti, è un mero assecondare di  quelle sottili leggi, di quegli oscuri ingranaggi che regolano la società. Perché tutto ciò che crediamo di fare per sentirci più liberi, per realizzare i nostri sogni, ci rende schiavi. Ho capito che,  forse è proprio lì che inizia il coraggio, non dove finiscono le regole. La libertà sta proprio nel seguirle. Libero è, chi fa’ parte del sistema, consapevolmente.