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L'ASSASSINA DELLA METRO


Doina Matei di 21 anni e l'amica minorenne (che appare nelle immagini delle telecamere a circuito chiuso della metrò), sono state bloccate a Tolentino, in provincia di Macerata. Assieme a loro è stato arrestato un operaio argentino con l'accusa di favoreggiamento. Vive in una casa di campagna in Contrada Cisterna, nei pressi di un salumificio. Proprio in quella casa stava ospitando le due prostitute, in fuga da Roma. A Tolentino vive anche la madre della diciassettenne.LA DIFESA - Difesa dall'avvocato Giuseppe Di Napoli, Doina Matei ha parlato della degenerazione di un diverbio con Vanessa culminato con la reazione di quest'ultima che l'avrebbe prima schiaffeggiata e quindi avrebbe tentato di sopraffarla. Nel tentativo di ripararsi la Matei - questa è la sua versione - avrebbe alzato la mano con la quale impugnava l'ombrello e Vanessa avrebbe urtato la punta. La ricostruzione dei fatti della romena non ha però convinto inquirenti e dirigenti di polizia e carabinieri presenti all'interrogatorio: non collima con il racconto dei testimoni e presenta incongruenze. I magistrati hanno emesso il provvedimento di fermo e la romena è uscita dal palazzo di giustizia in manette per essere condotta nel carcere di Rebibbia. Nelle prossime ore chiederanno la convalida del fermo e ci sarà l'udienza di convalida. I PMHA AGITO CON IMPETO E FORZA - Quella di Doina Matei e' stata "una reazione voluta, sproporzionata ai fatti, di una persona instabile che ha agito con impeto e forza, come risulta dall'esame autoptico". Per il procuratore aggiunto Italo Ormanni e per il pm Sergio Colaiocco non ci sono dubbi sulla volontarietà dell'omicidio "E' stato sicuramente un omicidio con dolo d'impeto, senza un accordo pregresso e senza alcun contributo materiale della seconda ragazza  - hanno aggiunto i due magistrati - Abbiamo raccolto molte dichiarazioni testimoniali in questo senso". GIA' ARRESTATA UNA VOLTA - Doina Matei era stata arrestata una volta per la violazione delle normativa sulla immigrazione. Lo ha detto il capo della squadra mobile di Roma, Alberto Intini, durante la conferenza stampa a piazzale Clodio sugli sviluppi del caso.  A suo carico c'erano diverse segnalazioni per motivi legati al fatto che si prostituiva. Doina era stata arrestata nel novembre 2006 dopo che era scaduto il suo permesso di soggiorno ottenuto per motivi di salute e per poter effettuare in Italia cure mediche. Dopo l'arresto le era stato notificato un decreto di espulsione, ma a gennaio di quest'anno c'è stato l'allargamento dell'Ue alla Romania.Non risulta invece indagata a Roma C.I.,  la 17enne coinvolta nell'episodio.La ragazza comunque ha ricevuto un invito a comparire e a breve sarà sentita come persona informata sui fatti dagli investigatori.