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L'eletrodotto Cordignano-Sesto


Il Friuli l'ha già approvato, il veneto insorge. Dì la tua
Continua a far discutere il progetto interregionale dell’elettrodotto che dovrebbe attraversare anche il territorio dell’Alto Livenza. Stavolta ad alzare la voce, chiedendo chiarezza, è il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro. Anche perché i cittadini cominciano a rumoreggiare e a farsi sentire. A fine maggio alla riunione di Francenigo hanno partecipato molti dei 1.800, del comitato cittadino "Ambiente & Salute" che hanno raccolto le firme contro l'elettrodotto Cordignano - Sesto al Reghena. Il rischio è che l'inchiesta pubblica e le risposte della commissione arrivino nel mezzo dell'estate e per questo non si arresta il flusso di iniziative per ostacolare l'Enel. Tra le proposte del Comitato ci sarebbe anche la richiesta di inserire nel regolamento comunale di Gaiarine, Cordignano ed Orsago una postilla che vieti il passaggio di elettrodotti aerei così da ostacolare la realizzazione di futuri elettrodotti. Netta la posizione assunta dalla Provincia. «Ribadisco per l’ennesima volta – esordisce Muraro –, soprattutto al Comitato che ci accusa di non prendere posizione, che noi abbiamo detto no all’elettrodotto di Gaiarine e Cordignano, il tracciato di 132 kv. che è di nostra competenze secondo la Legge Bassanini. Ma non solo: abbiamo più volte espresso la nostra chiara contrarietà anche al tracciato che dovrebbe unire ad anello Venezia, Orsago, Cordignano e Vedelago, di 380 kv di potenza e quindi non di nostra diretta pertinenza. Non a caso per dare più valenza alle nostre azioni ancora nel 2003 abbiamo firmato un documento con diversi sindaci del territorio, in maniera trasversale e indipendente dalle forze politiche». La dorsale elettrica da 132 kv in questione è quella che da Sesto al Reghena nella provincia pordenonese arriverebbe fino al comune trevigiano di Cordignano, passando per Gaiarine. «Noi – prosegue il presidente – abbiamo sempre dato parere negativo e ci siamo attivati a tal riguardo. Ricordo, infatti, che sin dall’inizio di questa querelle l’Enel non è stata particolarmente chiara: innanzitutto parliamo di un progetto interregionale (Veneto / Friuli Venezia Giulia),ma Enel lo ha suddiviso in due sottoprogetti e li ha presentati alle due autorità regionali con tempi e modalità diverse. Così mentre la Regione Friuli aveva già valutato positivamente lo studio di Impatto Ambientale nel 2004, al Veneto lo studio è stato presentato solamente nel maggio 2006. Inoltre, la Provincia di Treviso non è mai stata coinvolta. Quindi considero vergognoso arrivare a saccheggiare Treviso. Va bene lo sviluppo del Friuli, ma non a spese nostre.Quindi basta strumentalizzare vicende come queste perché rischiano di compromettere le azioni in atto. Piuttosto il Comitato si unisca ai nostri sforzi per presentare un fronte comune e compatto». Il caso è destinato a protrarsi.