le parole di lori

parole che cambiano..


nel silenzio della notte mi ritrovo spesso con le mie riflessioni introspettive ..il desiderio espressivo si manifesta a volte solo figurativamente o volutamente in espressioni verbali essenziali e metaforiche che ben rappresentano con poche parole cio' che il cuore in quel momento fa passare dai pensieri...parole che si compongono da sole con estrema semplicita’ cercando un senso come sempre nel modo di raccontare le sensazioni da trasmettere… una sorta di restituzione attraverso la percezione visiva uditiva e cognitiva........a volte mi capita leggendo qua e la i pensieri degli altri di commentare giocando a scrivere con una inflessione dialettale un po’ inventata, più o meno identificabile secondo la citta’ di appartenenza…un’aspirazione ascetica e un po’ grottesca quella di scrivere i dialetti…un identificazione camaleontica di linguaggio quasi teatrale che diventa un modo come un altro per entrare in simbiosi con chi c’è dall’altra parte.... .proprio in funzione di questo tipo di interrelazione mi sono chiesta mille volte  se c’è attinenza nel modo di parlare tipico dei romani e quello caratterista dei cinesi..   :0)protagonisti: la ERRE e la ELLE rispettivamente per l’uno e per l’altro..per esempio: il  romano: ar bar:                                       damme quarcosa de cardo va..ar super:                                 c’avemo solo du’ lattine de bira ..che cce  fa sarta’  a’ fila?ne a’ bbanca:                            che sta a’ ddi? So’ sordi farsi??? Tu sorella è farsa a                                                  a’ mattina quanno se arza!!da a sarta:                                 li carzini.... me se so’ bucicati ne a’                                                   parte   der carcagno                                      sur divano:                                 maaa’ …arza er volume de a’ tele va…ne a’ farmacia:                          a dotto’.. manco de fero e anche de carcio…sur voto de verifica:                    aho’ me so’ sarvato! il cinese: al bal:                                       dammi qualcosa di caldoal supel:                                   abbiamo due lattine di billa …ci fa saltale la fila ?in banca:                                  cosa stai dicendo? sono soldi falsi??? Tua solella  è falsa                                                  quando si alzadalla salta:                                i calzini… si sono bucati nella palte del calcagnosul divano:                               madle  …alza volume di televisore pel favole..in falmacia;                              dottole..manco di fello e anche  di calcio…sul voto di velifica:                    mi sono salvato!  straordinario!!..i cinesi usano la elle dove i romani ci infilano la erre... ..impossibile scoprire come mai i piccoli orientali non riescano a dire la erre neanche dopo aver risieduto in italia per vent’anni…non so se per loro sia fisiologicamente difficile pronunciarla a causa della loro lingua cosi’ particolare, ma perché  allora parlano inglese tranquillamente con una pronuncia impeccabile? Forse i cinesi che abitano a Roma riescono a compensare la difficolta'  adattandosi al modo "de parla'" de li romani... mettendoce la ere nella parola in cui usano impropriamente la elle..ahahahBoh…non avendo mai sentito parlare un cinese in romanesco non posso far altro che tenermi il dubbio ..forse è la stessa cosa che succede  per  gli americani italianizzati che dopo quarantanni continuano ancora a parlare come Stanlio e Ollio...il buongiolno di loli..:-)