guardians44 il 28/03/09 alle 21:38 via WEB
C'era una volta un ragazzetto chiamato Giovannin senza paura, perché non aveva paura di niente. Girava per il mondo e capitò a una locanda a chiedere alloggio.
— Qui posto non c'è, — disse il padrone, — ma se non hai paura ti mando in un palazzo.
— Perché dovrei aver paura?
— Perché nessuno ne è potuto uscire altro che morto. La mattina ci va la compagnia con la bara a prendere chi ha avuto il coraggio di passarci la notte.
Figuratevi Giovannino! Si portò un lume, una bottiglia e una salsiccia, e andò.
A mezzanotte mangiava seduto a tavola, quando dal camino sentí una voce: — Butto?
E Giovannino rispose: — E butta!
Dal camino cascò giú una gamba d'uomo. Giovannino bevve un bicchiere di vino.
Poi la voce disse ancora: — Butto?
E Giovannino: — E butta! — e venne giú un'altra gamba. Giovannino addentò la salsiccia.
— Butto?
— E butta! — e venne giú un braccio. Giovannino si mise a fischiettare.
— Butto?
— E butta! — un altro braccio.
— Butto?
— E butta!
E cascò un busto che si riappiccicò alle gambe e alle braccia, e restò un uomo in piedi senza testa.
— Butto?
— Butta!
Cascò la testa e saltò in cima al busto. Era un omone gigantesco, e Giovannino alzò il bicchiere e disse: — Alla salute!
L'omone disse: — Piglia il lume e vieni.
Giovannino prese il lume ma non si mosse.
— Passa avanti! — disse l'uomo.
— Passa tu, — disse Giovannino.
— Tu! — disse l'uomo.
— Tu! — disse Giovannino.
Allora l'uomo passò avanti e una stanza dopo l'altra attraversò il palazzo, con Giovannino dietro che faceva lume. Sotto le scale c'era una porticina.
— Apri! — disse l'uomo a Giovannino.
E Giovannino: — Apri tu!
E l'uomo aperse. C'era una scaletta a chiocciola.
— Scendi, — disse l'uomo.
— Scendi prima tu, — disse Giovannino.
Scesero in sotterraneo, e l'uomo indicò una lastra in terra. — Alzala!
— Alzala tu! — disse Giovannino, e l'uomo la sollevò come fosse stata una pietruzza.
Sotto c'erano tre marmitte d'oro. — Portale su! — disse l'uomo.
— Portale su tu! — disse Giovannino. E l'uomo se le portò su una per volta.
Quando furono di nuovo nella sala del camino, l'uomo disse: — Giovannino, l'incanto è rotto! — Gli si staccò una gamba e scalciò via, su per il camino. — Di queste marmitte una è per te, — e gli si staccò un braccio e s'arrampicò per il camino. — Un'altra è per la compagnia che ti verrà a prendere credendoti morto, — e gli si staccò anche l'altro braccio e inseguí il primo. — La terza è per il primo povero che passa, — gli si staccò l'altra gamba e rimase seduto per terra. — Il palazzo tienitelo pure tu, — e gli si staccò il busto e rimase solo la testa posata in terra. — Perché dei padroni di questo palazzo, è perduta per sempre ormai la stirpe, — e la testa si alzò e salí per il camino.
All'alba si sentí un canto: Miserere mei, miserere mei, ed era la compagnia con la bara che veniva a prendere Giovannino morto. E lo vedono alla finestra che fumava la pipa.
Giovannin senza paura con quelle monete d'oro fu ricco e abitò felice nel palazzo. Finché un giorno non gli successe che, voltandosi, vide la sua ombra e se ne spaventò tanto che morí.
(Rispondi)
|